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martedì 20 settembre 2022

C’era una volta la regina

di Filomena Baratto

Il mondo ha perso Elisabetta II, regina d’Inghilterra. E non c’è notizia che ci abbia colpito più di questa. L’assalto dei media come vespe sul miele è ancora in atto. Né la campagna elettorale né la guerra sortiscono lo stesso effetto. La politica ormai non interessa più, si sa che dopo le elezioni si fa tutt’altro di quanto si è promesso. La guerra poi sembra si stia combattendo su un altro pianeta e fino a quando avremo un filo di gas e non si spegneranno le nostre luci, non la prenderemo seriamente in considerazione. La regina, invece, con i suoi settant’anni di regno, è stata un’inossidabile certezza e ci ha fatto sognare. Una donna di ferro che non si è scomposta nemmeno davanti alle tragedie della sua famiglia. E’ stata un simbolo di forza e responsabilità con la sua riservatezza, alto senso del dovere e soprattutto devozione al suo paese e alla Corona. Di sicuro la monarca più influente al mondo, un raro esempio di coerenza e discrezione che tanto manca ai politici di oggi. Bisognerebbe prendere lezione dai suoi lunghi anni di regno che si lascia alle spalle per capire. Oggi non c’è più il senso del dovere, né quello civico, i politici sono dei manager che non fanno altro che gestire il loro potere in virtù di una poltrona da conservare per la vecchiaia. Non ci sono programmi seri, non c’è interesse a risolvere i problemi che attanagliano il paese. Questi uomini che lottano per contendersi la scena politica dove hanno studiato per affrontare la cosa pubblica? A chi erano devoti prima di entrare in questo mondo? Quali programmi hanno seguito prima di accingersi a scriverne uno?


 

Chissà la regina quanti ne ha incontrati d’incapaci in politica, di presuntuosi e ambiziosi! E’ andata via dopo un anno e sei mesi dalla morte del marito che era il suo supporto. Ha affrontato le situazioni più spinose in ogni ambito. Divenne regina il 6 febbraio del 1952 dopo la morte del padre Giorgio VI. Sposa Filippo di Mountbatten, principe di Grecia e Danimarca, nel 1947. Salita al trono contribuì a mettere in atto il processo di decolonizzazione dei paesi sotto la protezione inglese. Con lei la Gran Bretagna si aprì al nucleare con la prima centrale in Inghilterra. Dopo la seconda guerra mondiale Elisabetta fece parte del Comitato europeo nel ‘73, mantenendo una forte indipendenza. Nel ‘65, con lei al potere, fu abolita la pena di morte nei casi di omicidio. Più tardi, nel ‘67 la regina prende a cuore diritti delle donne legalizzando l’aborto e di seguito l’omosessualità. Influenzò la politica della Gran Bretagna facendo in modo che il paese rimanesse con la sua sterlina invece dell’euro nel 2002. Nei passaggi importanti del paese all’interno della comunità europea, pur partecipando alle varie politiche di aiuto tra i paesi, la Gran Bretagna ha scelto sempre un buon margine d’indipendenza. A carico della regina restano le critiche per il periodo di crisi del matrimonio tra Carlo e Diana e la conseguente morte della principessa. La regina fu accusata di non integrare all’interno della famiglia reale Lady Diana. In seguito a questi rimproveri ordinò i funerali di Stato per la principessa. Di lei resta la totale devozione al suo paese e alla sua gente, l’alto senso di responsabilità e un’apertura mentale oltre ogni previsione.

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