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domenica 30 ottobre 2022

Festa sul monte Pendolo si «riaccende» la croce

Ieri sera la cerimonia di accensione dopo due mesi di lavori e raccolta fondi. Il simbolo religioso è alto dodici metri e dopo 60 anni sostituisce la vecchia icona 

di Dario Sautto da Il Mattino 

L'EVENTO 

Da ieri sera la croce del monte Pendolo è nuovamente illuminata. Sessant’anni dopo, la croce è stata sostituita e dotata di un impianto di illuminazione che la renderà visibile da tutto il Golfo di Napoli. Il tutto su iniziativa di un gruppo di fedeli della zona e con il contributo economico di tanti commercianti e imprenditori, che hanno accompagnato in questo percorso l'ideatore dell'iniziativa Carmine Amodio. Ieri pomeriggio, la cerimonia solenne officiata dall'arcivescovo di Sorrento e Castellammare di Stabia monsignor Francesco Alfano ha richiamato quasi un migliaio di persone sulla cima del monte Pendolo, una collina che segna il confine tra Pimonte e Gragnano. Accanto a Carmine Amodio e a Taddeo Vuolo, imprenditore che nel suo stabilimento gragnanese ha realizzato la nuova opera, c'erano i sindaci di Pimonte e Gragnano, Francesco Somma e Nello D'Auria, nonché la neo parlamentare Annarita Patriarca. Tra fede e progetti futuri che portano alla realizzazione di un'area ristoro per gli escursionisti che scelgono i sentieri dei Lattari, la croce da ieri è tornata il simbolo di una piccola comunità e del suo territorio. Installata in legno a inizio 1900, sostituita con una prima versione m metallo nel 1962, da ieri è stato completato un percorso tra fede e tradizione che unisce le due comunità. 


IL MESSAGGIO 

«La croce del monte Pendolo ha detto monsignor Alfano nel corso della cerimonia - ha un grande significato. Ci fa pensare a Gesù, ma anche a tutte le persone che soffrono. Un evento che ci riporta all'impegno che abbiamo tutti di risorgere insieme da questo difficile periodo: ecco cosa è accaduto a Pimonte». «La croce non è solo un simbolo importante di fede, ma anche di unità del popolo pimontese - ha detto il sindaco Somma - ed è anche un simbolo di speranza affinché la nostra comunità possa raggiungere traguardi importanti. La nostra terra presenta diverse eccellenze, sia dal punto di vista artistico, religioso e culturale, che per quanto riguarda il trekking e la sentieristica. Grazie a momenti come questo, so no sicuro che Pimonte riuscirà a trovare il suo ruolo all'interno dei Monti Lattari e della regione Campania. Grazie a questo gruppo di donatori privati, la croce è ritornata al suo posto». LA TARGA «Si chiude un percorso lungo e complesso - ha spiegato commosso, l'ideatore dell'iniziativa, Carmine Amodio - che ha visto poco alla volta sempre più cittadini, commercianti, imprenditori, amministratori crederci. Da questo momento, la nostra croce toma a disposizione della comunità e può finalmente diventare un simbolo positivo per questo nostro martoriato territorio». Accanto alla croce è stata scoperta una targa per ricordare la giornata storica, ma è stata anche realizzata una prima panchina in pietra con obbligo di bacio per i più romantici. Il panorama mozzafiato sul Golfo e sul Vesuvio si presta sicuramente a diventare tra i più fotografati sui social. Nel frattempo, la zona sarà riqualificata per rientrare finalmente tra le mete di percorsi di trekking e nelle mappe degli amanti dei percorsi panoramici. Ma non solo: Io spiazzo più largo si presterà a piccole cerimonie per i fedeli che in un luogo così affascinante, potranno sicuramente riconciliarsi con la fede e con la natura.

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