da Agorà A Meta si vota nel 2024 ed il sindaco in carica, Giuseppe Tito,
ha già designato il successore.
Si tratta di Pasquale Cacace,
attuale vice e da sempre considerato in speciale sintonia con il
primo cittadino.
Una presa di posizione che mette l'Amministrazione e l’attuale maggioranza davanti al fatto
compiuto e che punta, con ogni
probabilità, a stanare le ambizioni interne sopite al momento ed
in attesa di emergere in prossimità del voto.
In altri termini, Tito prova a far
uscire allo scoperto gli avversari
interni.
Di questo ed altro, abbiamo parlato proprio con il sindaco.
Più o meno due anni prima del
voto, lei designa il successore.
Che significa?
Che lavoro per assicurare continuità coni miei due mandati, mi
appresto a scendere nuovamente
in campo da semplice consigliere
comunale, visto il limite posto
dalla legge, e rivendico la libertà
di indicare la persona che ritengo
più adatta per proseguire il lavoro
iniziato.
Questa la mia posizione.
Non vedo qual è il problema.
Mancano 2 anni quasi al voto.
Non le pare troppo in anticipo?
Assolutamente no.
In questo modo chi ha ambizioni
o valutazioni diverse le può fare
in grande libertà.
Scusi sindaco, chi non è d'accordo con questa sua scelta, può
continuare a stare in maggioranza ed in Amministrazione?
Legittimo avere una posizione
diversa, ma a questo punto se la
valutazione diversa è dettata da
un progetto alternativo o da una
diversa ambizione, è opportuno
seguire altri percorsi.
In altri termini, chi ha questi propositi farebbe bene, per correttezza, ad elaborali stando fuori
dall'Amministrazione.
Detta cosi è un aut-aut. Non le
pare?
Chiamiamolo come vogliamo,
ma secondo lei è legittimo stare
con me per andare poi in altra
direzione?
Credo proprio di no.
Se qualcuno, lo ripeto, ha altri
progetti, lo dovrà giustificare ai
cittadini, ma fare il suo percorso.
Può farlo dentro l'Amministrazione per andare poi contro?
Quindi, lei vuole stanare chi
cova il proposito di fare il sindaco senza la sua benedizione?
Il mio percorso è coerente.
Pasquale Cacace è stato a lungo
mio vice sindaco, fin dal primo
mandato.
L'ho scelto perché c’è un rapporto di condivisione, conoscenza,
comunanza di vedute.
Se avessi scelto un altro vice sindaco avrei capito la meraviglia.
Ma se scelgo lui come mio vice
non vedo perché poi alla successione debba essere designato
qualcun altro. Sarei incoerente.
E’ un progetto che parte da lontano.
Sindaco, ma Pasquale Cacace,
pur risultando sempre eletto, in
termini di consenso non è mai
entrato nella top dei più votati.
Non è un limite questo?
Patto per Meta è una squadra.
Noi siamo una squadra.
E nella squadra quello che conta
sono gli obiettivi e il lavorare insieme
Pasquale Cacace è la persona
che meglio rappresenta la sintesi
del percorso che abbiamo compiuto e che offriamo alla valutazione dei cittadini e dell'opinione
pubblica.
Alla fine siamo in democrazia, se
abbiamo sbagliato valutazione,
ove mai fosse cosi, i nostri avversari sarebbero avvantaggiati e potrebbero trarne solo benefici.
Sindaco, lei ha azzerato le deleghe nelle settimane scorse, quando provvederà a riassegnale?
Lo faremo con calma, nel rispetto dei tempi che la democrazia ed il confronto interno richiedono. Non colgo l'esigenza
di particolari urgenze.
Altra questione. I dipendenti
del Comune di Meta hanno deciso di proclamare lo stato di
agitazione, individuando due
giornate di sciopero: 4 ed 8 novembre. Contestano la mancata attribuzione del salario accessorio. Come stanno le cose?
Abbiamo incontrato nei giorni
scorsi i rappresentanti dei sindacati. Il confronto è stato ampio e costruttivo.
Abbiamo preso in seria considerazione i problemi che ci
sono stati posti ed assicurato
un' attenzione immediata alle
questioni sollevate.
E allora cosa succede?
Credo che il 4 ed 8 novembre
non ci sarà alcuno sciopero.
I miei dipendenti, i dipendenti
del Comune che stanno al servizio dei cittadini, sanno bene
quanto le loro esigenze mi stanno a cuore. Si tratta di istanze
che avranno riscontro.
Vorrei cogliere l'occasione per
fare una riflessione sul giro d' Italia in Penisola.
Prego, sindaco.
Non è stato messo in sufficiente
evidenza, a mio avviso, il ruolo
svolto dalla Città metropolitana
di Napoli nell'ottenere la presenza del giro sul nostro territorio.
Quale ruolo ha svolto la Città
metropolitana?
E’ partner finanziario dell'evento. Tanto è vero che ho partecipato, a Milano, alla presentazione del programma del Giro
per il 2023. Come Città metropolitana abbiamo tenuto conto
della specificità del nostro territorio.
In che senso?
Per l'anno in corso ci siamo
concentrati su Napoli città e
Procida, designata come capitale della cultura.
Per il 2023 abbiamo previsto
partenza ed arrivo a Napoli con
un percorso sull'area sud del
territorio metropolitano, aggirando il Vesuvio in direzione
Pompei per poi giungere in Penisola.
L’intera Penisola, tutti e sei i
Comuni, saranno attraversati
dalla carovana "rosa'. Mentre
per il 2024 abbiamo considerato l'area a nord di Napoli.
In questo modo nessuna parte
del territorio viene tralasciata.
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