Granelli di Lorenzo Marone La Repubblica Napoli Lorenzo Marone
Io il mondiale non lo guardo. E non perché non c'è l'Italia (ormai siamo abituati), perché è l'unico modo che ho per protestare, prima ancora che contro un Paese omofobo, che non rispetta i diritti umani, schiavista e fondamentalista, con la Fifa , che in nome del dio denaro permette tutto ciò. Le partite non le vedo, ma vedo ciò che accade fuori dal campo, e me ne compiaccio. Vedo che lo sport è tornato, come spesso ha fatto nella storia, a essere d'esempio, a esporsi per le minoranze, per i diritti calpestati, contro i soprusi. E mi fanno pena gli atleti che invece dicono d'esser professionisti, di dover solo pensare a giocare; come se uno sportivo, un campione, non fosse prima di tutto un uomo del mondo, con il suo credo, come se il calcio fosse qualcosa d'estraneo alla società. Ogni nostro gesto, ogni scelta che compiamo, o che non compiamo, è una decisione politica. I giocatori della Germania l'hanno capito, e si son fatti fotografare con 1a mano sulla bocca per protestare contro questi mondiali tristi, dove tutto è censura, dove non si vogliono le donne, e nemmeno le fasce arcobaleno alle braccia, mondiali assegnati con le bustarelle, per i quali tanti lavoratori han perso la vita. Lo ha capito persino un'azienda, uno sponsor, La Hummel, che ha tolto il suo marchio dalla maglia della Danimarca, non volendo essere associata all'evento.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.