Antonio Coppola "Anche una singola fumata di canna provoca danni irreversibili". Valeria Esposito "Non servono animatori parrocchiali, ma professionisti preparati"
Penisola sorrentina - A scuola, di droga, oggi si parla poco. Chi, negli anni Novanta, faceva le Medie, ricorderà gli incontri e i convegni organizzati per informare i ragazzi dei pericoli legati alle sostanze stupefacenti. Adesso l’attenzione è più focalizzata su altri problemi, ma la droga non ha smesso di farsi strada, di insinuarsi a scuola, nelle case, di “colpire” ragazzi sempre più giovani. "Anche una singola fumata di canna provoca danni irreversibili. Basta con la cultura della tolleranza, connivenza o accondiscendenza verso queste pratiche che sono diffuse ma dannose per la salute fisica e psichica". A parlare così è il dottor Antonio Coppola, medico anestesista, dirigente Asl e Garante per i diritti delle persone anziane al Comune di Sorrento, che questa settimana ha rilasciato un’intervista ad Agorà. Negli ultimi trent’anni non è cambiato nulla. “Anche le reazioni sono le stesse. Indignazione o incredulità” dice Valeria Esposito, counsellor professionista, con esperienza nel campo delle tossicodipendenze. “La droga è “roba” da professionisti – si legge nel suo articolo pubblicato da Agorà - Se non usciamo da questa impasse, sottraendoci al pressappochismo ipocrita che gioca sempre a uno scarico di responsabilità, al mancato ricorso alle giuste Competenze (e non solo in questo campo), non smetteremo mai di lamentarci "che le cose non vanno bene”, o che in Parlamento, o in altri luoghi, siedono persone, per niente "deputate” a quel ruolo, totalmente inesperte, a occupare quel posto solo per giochi politici. Occorre, una volta per tutte, una politica sociale innovativa e rivoluzionaria. Una campagna di prevenzione seria ed efficace…”
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