di Filomena BarattoUna volta i fidanzati avevano un codice di comportamento differente da quello odierno. Allora un bacio non si poteva ostentarlo davanti ai genitori. Si aspettava il momento opportuno, senza cose sconce al cospetto degli altri. Dovevano comportarsi in modo freddo e distaccato, tra loro solo una promessa d’amore. Non solo era proibito il bacio ma qualsiasi comportamento fuori luogo. Se il fidanzato sfiorava con la mano la ragazza o la abbracciava, partiva un’occhiataccia della madre o un volto minaccioso del padre che avevano il potere di bloccare sul nascere qualsiasi iniziativa.
Le ragazze avevano a mente i mantra materni del tipo: ”Se metti la paglia vicino al fuoco, si brucia”. Quegli stessi morigerati e sfiniti fidanzati, che non si sfioravano nemmeno con un dito, poi, spesso dovevano anticipare le nozze per un figlio in arrivo. Bastava un niente: un’assenza dei genitori, un appuntamento lontano da casa, la complicità di qualche amico/a. Quindici minuti e il guaio era bello e fatto. Se non ci si conosceva fisicamente, almeno in apparenza, era anche peggio nel carattere e tutto il resto. Se i poveretti passavano il tempo a gabbare la famiglia per un incontro ravvicinato, non avevano certo la possibilità di conoscersi su altri fronti. E quella paglia, prima, o poi, si bruciava con la sorpresa di un bebè. Era d’obbligo, a quel punto, sposarsi.
E il paradosso era che, mentre prima si aveva l’urgenza di avvicinarsi per un contatto, dopo ci si scopriva perfetti sconosciuti. Le incomprensioni erano all’ordine del giorno e poco dopo ci si lasciava. L’alternativa era la “fuitina”, un modo per sottrarsi alle ingerenze familiari. Un espediente con cui ci si assicurava il permesso del matrimonio che scattava automaticamente, anche senza alcuna gravidanza in atto.
Oggi basta poco per accendere il desiderio nell’altro. Che siano gli occhi, le movenze, la posa, il portamento, il personaggio, non conta cosa sia. C'è solo l'urgenza di esaudire il desiderio. Cacciatore e preda vanno in sincronia. Il rito del corteggiamento è breve e pragmatico. Immaginate se oggi i giovani dovessero tenere serenate al chiaro di luna per giorni o attendere un bacio all’infinito o mantenersi casti fino al matrimonio. La generazione Baby boomers (dal 1946 al 1964) che ha vissuto queste esperienze non è tutta sposata felicemente come volevano far credere i genitori di un tempo. Oggi come allora i matrimoni scricchiolano.
Le ragazze ci provano come i ragazzi, in certi casi sono anche più intraprendenti e riescono a riportare maggiori conquiste rispetto agli altri. Ci si conosce fisicamente bene e si consumano rapporti prima ancora di smettere di prendere il latte. Sul sesso i ragazzi potrebbero insegnare ai nonni. E’ importante stare bene insieme nell’immediato e non importa se poi non ci si sposa o ci si lascia. E poi, è da sfigati non avere una ragazza/o. Le mamme sono felici di sapere le figlie accompagnate e i figli non andare più a zonzo. Col fidanzato si vive e si convive, ci si esce, e gli si dedica tutto il giorno contro le poche ore serali di due volte a settimana in casa nel passato. E se poi dopo aver traslocato da lui, averlo fatto conoscere a tutta la platea, introdotto nei vari ambienti di appartenenza, ci si rende conto che non è il tipo che sembrava fosse, pazienza, si cambia! E proprio quei genitori che hanno subito angherie quando erano fidanzati, oggi sono permissivi e concedono maggiori libertà ai figli. Tutto è a portata di mano, senza cercarlo né chiederlo talvolta senza nemmeno desiderarlo. La velocità con cui avviene tutto è il motivo del vuoto in cui ci si sente dopo, quando le relazioni si spezzano e si perde la fiducia in un rapporto vero, costruttivo e duraturo. Le mode non inficiano l’amore, ma la superficialità e la mancanza d'impegno a intraprendere un percorso a due che rende sfuggente il rapporto. Si può andare incontro più di ieri a leggerezze e al non prendersi troppo sul serio. Allora l’amore è spirituale o pragmatico? Eterno o temporaneo? E’ quello di Giulietta e Romeo o Fedez e Ferragni? Quello dei nonni di una volta o di quelli di oggi?
L’amore è sempre uguale, cambiano le mode ma lo spirito, le speranze, le tensioni, le paure sono le stesse. Allora come oggi amarsi richiede privacy, rispetto, cura, dedizione. E per lasciarlo maturare se ne prende atto passo dopo passo, evitando gli azzardi e il compiacere gli altri, senza fretta. L’amore vuole tempo, si costruisce col tempo ed è il tempo a dargli valore. L’amore è quel che resta oltre ogni altra cosa.
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