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sabato 31 dicembre 2022

Sorrento. Don Alfonso Iaccarino: “Qui le star erano di casa”

Sorrento - Si scrive Alfonso Iaccarino da Sant’ Agata sui due Golfi, si legge Don Alfonso 1890, celeberrimo ristorante con doppia sede, una in penisola sorrentina e l'altra in costiera amalfitana. Nel 2023 ormai alle porte don Alfonso Iaccarino festeggerà 50 anni di carriera. «Sorrento food and film festival», dice il titolo della neonata kermesse, don Alfonso. Ma Sorrento, cinema e gastronomia vanno d'accordo? «A Sorrento il cinema era di casa, ricordo ancora i mitici "Incontri di Sorrento", quando venivano le star internazionali e per loro si stendeva il tappeto rosso sul corso principale: io ei miei amici facevamo a gara per accaparrarci i biglietti in prima fila al teatro Armida per poter assistere agli eventi, indossavamo i primi smoking, costringevamo i piedi nelle scarpe eleganti, ci invaghivamo di attrici bellissime. Oggi la cultura cinematografica ha fatto grandi passi avanti da quel momento: ci sono molti giovani che scelgono di studiare recitazione o regia all’università, anche il Sud Italia, e in particolar modo la Campania, sono inserite nella filiera dell'audiovisivo» Il buon mangiare certo qui non è un problema. «No, ormai, oltre a noi, ci sono diversi professionisti in zona che coniugano alla perfezione la tradizione e l'innovazione culinaria. La nostra storia e cultura gastronomica è forte e antica. Natale è, ad esempio, tempo della "Cantata dei pastori", dove il cibo è protagonista nel viaggio in Palestina di Razzullo che, affamato, è alla ricerca disperata di qualcuno che gli offra qualcosa da mangiare e incontra un pescatore, un cacciatore e un oste, le figure classiche e necessarie nel mondo gastronomico, oltre che del presepe»


 

La prima edizione del neonato festival la premierà per il suo lavoro. «Se ripenso a quel ragazzino che aspettava con ansia il momento di poter varcare la soglia del teatro Armida per guardare le star internazionali non riesco a credere di essere al punto di passare dall'altra parte del palco: non sarò giù in platea questa volta. Sono legato al territorio sorrentino, cerco di rappresentare in maniera degna la nostra tradizione culinaria. Essere premiato nella terra in cui ho lavorato per anni è il coronamento della mia carriera, se poi la rassegna che mi premia coniuga cinema e gastronomia sono ancora più felice. Il lavoro mi ha allontanato dal mondo del cinema: ho passato per anni almeno 12 ore al giorno nel ristorante, non avevo il tempo di guardare i film. Adesso sto recuperando tutti i titoli che avrei voluto vedere, visto che i miei figli hanno preso in gestione i ristoranti». Che cosa mangia dopo aver rivisto un buon film? «La pizza, sopra ogni cosa, perché è vero che siamo la patria della ristorazione, ma non dobbiamo dimenticarci della cara vecchia, classica pizza napoletana. Quando si va al cinema, di solito, a meno che non si segua lo spettacolo pomeridiano, all'uscita dalla sala è troppo tardi per andare a sedersi in un ristorante, mentre le pizzerie restano aperte più a lungo. Un'ottima alternativa alla pizza potrebbe essere prosciutto e melone, oppure un’insalata di astice con agrumi. insomma. qualcosa per riempire lo stomaco, ma senza appesantire». (a.f. da Il Mattino)

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