Pagine

martedì 17 gennaio 2023

Addio a Tonino Staiano, il ristoratore “epicureo” di Vico Equense

Scomparso all’età di 67 anni il fondatore del “cenacolo” Torre Ferano nella frazione di Arola. Lasciò il posto nell’ufficio tecnico del Comune per dedicarsi alla gastronomia 

di Gimmo Cuomo da Il Corriere del Mezzogiorno 

Vico Equense - All’età di 67 anni è prematuramente scomparso a Vico Equense l’imprenditore della ristorazione Antonino Staiano. È stato colto da un malore improvviso che non gli ha concesso alcuna possibilità di scampo. Era conosciutissimo in Penisola sorrentina. Figlio di un maestro casaro pioniere della produzione del provolone del Monaco, diplomato geometra, per anni ha prestato servizio all’ufficio tecnico del Comune di Vico. Ma la sua proverbiale passione per la cucina e la gastronomia ebbero il sopravvento. L’addio al posto pubblico Lasciò anzitempo l’impiego pubblico per dedicarsi a botti e fornelli. Il primo passo fu la produzione di vino, che realizzava, con metodi artigianali nella sua cantina di Arola, la frazione collinare di Vico della quale era originario. Poi, il salto con la fondazione insieme con Camilllo Sorrentino di Torre Ferano, un ristorante di successo, dall’atmosfera familiare: meta di amici (o di clienti che lo sarebbero diventati) il locale è stato, soprattutto grazie alla personalità carismatica di Staiano, un vero e proprio cenacolo epicureo, nel quale il piacere del buon cibo e del buon bere si coniugavano con quello della conversazione e della riflessione. Da qualche anni aveva deciso di fare un passo indietro, lasciando che il solo Sorrentino continuasse la gestione del locale. Il «Toni», così veniva chiamato affettuosamente dai più intimi, lascia un vuoto incolmabile in tutti quelli che l’hanno conosciuto e hanno avuto il piacere, anche solo per una volta, di averlo come splendido commensale.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.