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sabato 25 febbraio 2023

Faito. Città metropolitana di Napoli mura l’ex ristorante “la Baita” usato come ricovero per gli ovini

Vico Equense - Primo pronunciamento del Tar a favore del Comune. L’ ordinanza emanata lo scorso novembre dal sindaco di Vico Equense che vieta l’introduzione di "animali non autoctoni" sul monte Faito, in questa prima fase sommaria, è stata ritenuta legittima. Il provvedimento del Comune punta il dito contro il «pascolo e transito abusivo di greggi di ovini ed armenti di proprietà di soggetti privi delle necessarie autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività di pastorizia, nonché della disponibilità materiale di un terreno adatto e sufficiente all’alimentazione del bestiame», come pure ai «cani di razza presumibilmente maremmana, pastori del Caucaso ed altri meticci di grossa taglia, che con la loro spiccata aggressività limitano la fruizione dei luoghi costituendo un grave pericolo per la pubblica incolumità di residenti, turisti e di avventori». Un riferimento esplicito, appunto, alle aggressioni dei cani avvenute ripetutamente nel corso degli ultimi anni. La proprietà del Faito, che comprende strutture ormai dismesse oltre alla gestione di strade e boschi, è per il 50 per cento della Regione e per l'altro 50 dell'ex Provincia. Una gestione a metà che contribuisce ad ingolfare la macchina burocratica. Già, perché è da anni che il balletto di competenze tra i due Enti ostacola la gestione di Faito, inclusi gli interventi di manutenzione. Giuseppe Tito, consigliere metropolitano, ha ricevuto la delega al Faito, che in passato non esisteva direttamente dal sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi. Ed è proprio la Città metropolitana di Napoli che ha murato i locali dell’ex ristorante “la Baita” di cui è proprietaria, così come riporta oggi il settimanale Agorà. L’intervento è stato fatto per evitare che il pascolo trovasse rifugio nei locali, oggi abbandonati e dismessi, che in passato hanno ospitato le attività ristorative.

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