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martedì 14 febbraio 2023

L’intervista a Nicola Corrado «Svincolati da Regione e Comune ora c’è bisogno di figure autonome»

di Adolfo Pappalardo da Il Mattino

«I congressi non sono solamente una questione di nomi». In che senso? «Servono profili autonomi per avere un partito meno schiacciato sugli amministratori. Vale per il Comune e per la Regione». A parlare è Nicola Corrado, coordinatore della mozione Schlein nella provincia di Napoli, che porta a casa il successo nel capoluogo della giovane parlamentare. Quale è lo scenario che si apre dopo questo voto? «Senza voler enfatizzare è indubbio un risultato straordinario anche per la disparità di forze in campo a Napoli e nella stessa città. Non solo la vittoria a Napoli, oltre le nostre aspettative, ma anche la tenuta, parliamo quasi del 40 per cento, un po' ovunque. Vuole dire come questa mozione riesce a costruire un suo radicamento e riesce a parlare anche al corpo vivo dei militanti. E vedremo il 26, con il voto dei gazebo, la capacita di allargarsi al di fuori del partito». Vi aspettavate questo risultato? «Siamo andati oltre il dato di Zingaretti che prese il 37 per cento, oggi siamo un punto in più. Siamo in linea ma oltre che in molti quartieri di Napoli vinciamo in comuni importanti come Castellammare, Pompei o Ercolano. Se ce lo aspettavamo? Lo speravamo, questo sì, ma ci ha colpito la grande mobilitazione dei nostri iscritti». Il nodo ora sono i congressi locali: mercoledì scadono i termini per le candidature del regionale e del provinciale. Metterete un nome vostro? «Noi, tendenzialmente, verificheremo se ci sono le condizioni per una proposta che vada verso quella discontinuità di cui il Pd ha bisogno. Altrimenti, dopo un confronto, faremo la nostra parte sino in fondo e avanzeremo le nostre candidature». Già circolano i nomi: i deluchiani del gruppo Bonaccini vogliono opzionare la segreteria regionale e quella napoletana. «Al momento non c'è stata alcuna interlocuzione formale per il momento sono solo chiacchiericci. Vediamo cosa propongono».


 

La vittoria della Schlein a Napoli, a suo avviso, è una battuta d'arresto per De Luca «La sfida è nazionale ma è il caso di dire basta alla conta dei rapporti di forza tra consiglieri regionali e comunali. Se prevale il desiderio della prova muscolare tra capicorrente, sciuperemo ancora una volta l'occasione di rinnovare il partito». Converrà però che questo accadrà peri congressi locali. «Cerchiamo di riempire di contenuti politici il congresso e non cambiamo solamente i vertici. Siamo forza di governo a Napoli e in Campania ma sinora non c'è stato un momento per fare un tagliando su Regione e Comune. Eppure se noi governiamo dobbiamo capire dove sono i punti di forza e debolezza. Iniziamo a immaginare una segreteria con più autonomia perché il partito non è un contenitore acritico in cui sembra ignota anche la funzione. Per questo penso a segretari con un profilo più autonomo rispetto alle istituzioni che pure governiamo». E’ stato così negli ultimi anni? «Abbiamo sperimentato due modelli. Quel del partito regionale guidato da un sindaco che non ha mai riunito in tre anni gli organismi dirigenti; poi c'è il modello napoletano con Marco Sarracino che, con tutti i suoi limiti, ha mostrato autonomia del partito ed ha vinto le elezioni. Per partito dobbiamo intendere comunità di persone pensanti non comitati elettorali che si aprono e chiudono a seconda delle esigenze. Bonaccini vuole fare un partito degli eletti e degli amministratori, che poi già lo è; noi invece puntiamo a un partito di circoli e militanti». Il partito napoletano, congresso a parte è scosso dalla vicenda dell'arresto di Cozzolino. «Conosco Andrea da quando ho iniziato a fare politica e sono sicuro che dimostrerà la sua estraneità ai fatti contestati».

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