Vico Equense. Che fine hanno fatto le targhe alterne? Michele Tatarelli “Sono contrario, ma non del tutto”

Vico Equense - Che fine hanno fatto le targhe alterne per decongestionare la statale 145? Il provvedimento doveva entrare in vigore già dalle festività di Pasqua ed era stato concordato nel corso del tavolo istituzionale sulla mobilità in Prefettura a Napoli, allo scopo di alleggerire il caos relativo agli ingorghi sull'unica strada di accesso per le autovetture che viaggiano verso la costiera. Eppure al momento non se ne sa nulla. Nelle ultime settimane il traffico sulla Sorrentina è andato progressivamente crescendo, anche se non tutti concordano sulla sua efficacia. “Per le pregresse esperienze sono contrario alle targhe alterne ma non del tutto. – spiega Michele Tatarelli, ex comandante della polizia municipale di Vico Equense - In realtà penso che il personale da impegnare ai varchi di accesso, può essere impiegato a presidio dei nodi della circolazione e garantire che provvedimenti di regolamentazione della circolazione ad hoc eliminano le cause dei nodi. In realtà il problema non si quantifica col numero dei veicoli in circolazione ma, con i nodi della circolazione che vengono provocati lungo la statale sorrentina. Bisogna eliminare tutte le convergenze e le divergenze, specie quest'ultime. Ogni causa di intralcio al deflusso veicolare deve essere eliminata per quanto possibile o limitata.

 

Solo dopo aver fatto questo tipo di esperimento, ovvero aver garantito il migliore deflusso veicolare possibile, si può esaminare la possibilità della circolazione a targhe alterne. Si tenga conto che tra seconde auto in famiglia, proprietari di seconde case, ospiti alle molteplici cerimonie, turisti e quanti autorizzati a vario titolo, la causa del traffico sarà la fase di controllo. E’ mia modesta convinzione che una coordinata regolamentazione della circolazione messa appunto dai Sindaci e fatta osservare dalle forze dell’ordine. E’ la ricetta giusta ed eventualmente preliminare alle targhe alterne. Confido nel buon senso e nella responsabilità di ciascuno perché i provvedimenti dell'Autorità siano giusti e che a prescindere delle valutazioni personali i cittadini li rispettino sempre e comunque” conclude Michele Tatarelli.