Vico Equense - Domani, domenica 26 marzo, su canale 5, dalle ore 16.30, ospiti di Verissimo la trasmissione di
Silvia Toffanin saranno
Maria e Catello Celentano, i genitori di Angela, la ragazza scomparsa 27 anni fa sul monte Faito e di cui ancora non si hanno notizie. Una scelta inedita da parte della Toffanin, che per una volta si dedicherà a un così importante episodio di cronaca. Tra piste sfumate e segnalazioni, la storia di una famiglia che lotta senza sosta per ritrovare la figlia. Ventisette lunghissimi, interminabili anni carichi di illusioni e di delusioni, di piste fasulle e di speranze ogni volta rinnovate. Era un giorno di festa e sulla montagna: canti, giochi, gli strilli festosi dei bambini, il profumo invadente degli arrosti, dolci, foto ricordo. Poi, d'improvviso, quella domanda ancora in sospeso: dov'è Angela? Era il 10 agosto del 1996. La Procura oplontina ha indagato con tenacia, battendo ogni pista, senza tralasciare alcun dettaglio. Nulla. Ma il dolore per la famiglia resta immutato e con esso la speranza di vedere Angela tornare a casa. Il primo a rendersi conto della sua assenza fu il padre Catello, che verso le 13 si accorse di non vederla più giocare in giro. L’ultimo a vederla e passare del tempo con lei fu un ragazzino di 11 anni, Renato, che fece con lei un breve tratto per riporre il pallone in auto e ad una biforcazione le chiese di tornare subito dai genitori, prima di proseguire da solo.
“Tutti cominciarono a cercarla e quando, dopo pochi minuti, ci rendemmo conto che non riuscivamo a trovarla, chiamammo subito i carabinieri di Vico Equense – racconta il papà sul sito dedicato ad Angela –. In meno di due ore quel posto si riempii di tantissime persone per cercare Angela e prima che fosse sera anche i militari dell’esercito si aggiunsero alle altre forze dell’ordine per le ricerche”. “Per quattro giorni e quattro notti siamo rimasti sul posto per cercare Angela – continua il racconto del papà –. Lasciammo Faito solo quando ci fu la certezza che Angela non fosse più sul Monte (qualcuno l’aveva portata via dal primo istante). Per quattro giorni furono usati tutti i mezzi che nel 1996 erano disponibili. Arrivarono subito le unità cinofili, un elicottero militare, munito di un sofisticato apparecchio a raggi infrarossi che riportava sul monitor qualsiasi corpo in movimento nella notte; furono utilizzati di notte anche i cavalli (che avvertono la presenza di qualcuno nel buio), cani volpe (il loro fiuto avverte un corpo anche fino a 2 metri sotto terra). Fu chiesto ed ottenuto l’intervento di speleologi e rocciatori per escludere un eventuale allontanamento e caduta accidentale di Angela. Il Monte Faito presenta molti dirupi e rifugi nascosti. Furono sondati i pozzi che raccoglievano acque piovane perché un tempo serviva per il maneggio ormai dismesso. Per quattro lunghi giorni e notti, il Monte Faito fu messo sotto sopra ma di Angela nemmeno l’ombra. In questi anni tante segnalazioni, tante rinnovate delusioni. Maghi, trafficanti di minori, maniaci, mitomani. Ogni volta un allarme, ogni volta la fiammella di una nuova speranza, ogni volta nulla di concreto. Un tormento. Viaggi col batticuore, rientri con l'animo pieno di tristezza in attesa di ripartire per un nuovo controllo. È stato un percorso lungo e complicato. Non si sono mai persi d'animo.
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