Intervista a Maurizio Cinque
Vico Equense - Il Piano urbanistico attuativo delle aree demaniali (Puad), proposto dalla regione Campania, è oggetto di osservazioni da parte dei consiglieri dell’opposizione di Vico Equense, che oggi hanno portato l’argomento in aula consiliare. Il riparto tra aree in concessione e libere è fortemente sbilanciato a vantaggio dei concessionari. Il 70 per cento della costa campana è riservato alle concessioni. Su questa circostanza il Puad consente ai comuni di ridurre ulteriormente quel 30 per cento di costa destinata alla libera balneazione. Entro il 6 marzo scadono i termini per presentare le osservazioni al Piano in previsione della discussione e dell’approvazione del medesimo da parte del consiglio regionale. Il tempo stringe, insomma, e l’obiettivo dell’opposizione è di evitare quello che reputano uno scippo ai danni della fruizione dei beni comuni e delle spiagge a tutto vantaggio dei privati e dei concessionari. Su questo punto abbiamo sentito Maurizio Cinque, leader dell’opposizione in consiglio comunale. Consigliere Cinque, cosa non vi convince del Puad? “Sono tanti i punti che non ci persuadono. Ci tengo, però, a chiarirne bene uno. Il Piano così come proposto dalla regione parla di aree di libera e gratuita fruizione nella misura non inferiore al 30 per cento. Questo punto, piuttosto generico, non ci convince. E nella delibera che abbiamo presentato con le nostre osservazioni, abbiamo esplicitamente chiesto di sostituire le parole “aree di libera” e gratuita fruizione con “spiagge libere.” Perché questa sottigliezza? Cosa cambia per il cittadino? “Su ogni arenile o area omogenea bisogna mantenere il 30 per cento di spiagge libere e gratuite in corretto equilibrio con le spiagge libere attrezzate e le aree concesse ai privati così come prevede la legge.” Quindi, se ho capito bene, lei dice: quel 30 per cento deve essere tutto libero, e non farci rientrare anche le spiagge libere attrezzate.
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