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venerdì 3 marzo 2023

Vico Equense. Oggi il Puad in consiglio comunale: l’opposizione presenta le sue osservazioni in difesa delle spiagge libere

Intervista a Maurizio Cinque 

Vico Equense - Il Piano urbanistico attuativo delle aree demaniali (Puad), proposto dalla regione Campania, è oggetto di osservazioni da parte dei consiglieri dell’opposizione di Vico Equense, che oggi hanno portato l’argomento in aula consiliare. Il riparto tra aree in concessione e libere è fortemente sbilanciato a vantaggio dei concessionari. Il 70 per cento della costa campana è riservato alle concessioni. Su questa circostanza il Puad consente ai comuni di ridurre ulteriormente quel 30 per cento di costa destinata alla libera balneazione. Entro il 6 marzo scadono i termini per presentare le osservazioni al Piano in previsione della discussione e dell’approvazione del medesimo da parte del consiglio regionale. Il tempo stringe, insomma, e l’obiettivo dell’opposizione è di evitare quello che reputano uno scippo ai danni della fruizione dei beni comuni e delle spiagge a tutto vantaggio dei privati e dei concessionari. Su questo punto abbiamo sentito Maurizio Cinque, leader dell’opposizione in consiglio comunale. Consigliere Cinque, cosa non vi convince del Puad? “Sono tanti i punti che non ci persuadono. Ci tengo, però, a chiarirne bene uno. Il Piano così come proposto dalla regione parla di aree di libera e gratuita fruizione nella misura non inferiore al 30 per cento. Questo punto, piuttosto generico, non ci convince. E nella delibera che abbiamo presentato con le nostre osservazioni, abbiamo esplicitamente chiesto di sostituire le parole “aree di libera” e gratuita fruizione con “spiagge libere.” Perché questa sottigliezza? Cosa cambia per il cittadino? “Su ogni arenile o area omogenea bisogna mantenere il 30 per cento di spiagge libere e gratuite in corretto equilibrio con le spiagge libere attrezzate e le aree concesse ai privati così come prevede la legge.” Quindi, se ho capito bene, lei dice: quel 30 per cento deve essere tutto libero, e non farci rientrare anche le spiagge libere attrezzate.


“Si, è così. Le faccio un esempio. Prendiamo la spiaggia della marina di Aequa, in quel 30 per cento di spiaggia libera rientrano anche gli stabilimenti liberi e attrezzati, che in questo momento sono in sub concessione a privati e sono veri e propri lidi privati. Così facendo, lo spazio libero a disposizione del cittadino non è del 30 per cento, ma si ridurrebbe ulteriormente.” Altro punto su cui vi siete soffermati riguarda l’accesso alle spiagge. Nel Puad si dice che “i Comuni assicurano il decoro, la pulizia, nonché i servizi igienici e di salvamento nelle spiagge libere.” Voi avete chiesto di inserire anche la parola “accesso” Perché? “Bisogna recuperare un assetto delle aree costiere libere e accessibili senza cancelli, cancelli chiusi e barriere.”

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