Vico Equense - Se dici “pizza a metro”, il pensiero va a Vico Equense, e alla geniale invenzione brevettata da Gigino Dell’Amura che ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo alimento, che a breve riceverà il marchio De. Co., Denominazione Comunale. Una certificazione riconosciuta a produzioni e pietanze, ma anche a manufatti artigianali, saperi e tradizioni che incarnano un importante tassello di storia locale. Un giusto riconoscimento al fondatore di pizza a metro che ha contribuito a rendere Vico celebre nel mondo. Ieri, in un servizio del Tgr Rai Campania, Raimondo Cinque "mastro pizzaiolo" di Pizza a Metro spiega quali sono i segreti di questa tipologia: “La pizza a metro si differenzia tantissimo da quella a piatto, per alcune caratteristiche. L’impasto, che è molto morbido, per la cottura e anche per il condimento.” Quella della pizza a metro è una storia lunga quasi un secolo, un’invenzione che nasce per caso, dal lavoro di panettiere che Gigino aveva ereditato dal padre. È notte, si lavora per fare il pane, si assaggia qualcosa, si creano forme, sapori, si prende un po’ d’impasto, lo si schiaccia, inforna, magari si condisce con dell’olio d’oliva e si assaggia. Nasce così l’idea di realizzare pizze che avessero “misure” diverse a seconda del numero di persone a tavola. Col tempo anche la ricetta del talentuoso pizzaiolo venne perfezionata e brevettata negli anni Sessanta, per poi essere replicata, allora come oggi, da diverse pizzerie.
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