di Antonino Siniscalchi da Il Mattino
Sorrento - Il rito delle processioni, la tradizione dell'ospitalità. La costiera apre le porte alla nuova stagione turistica con Pasqua e dintorni caratterizzati da eventi di raccoglimento e momenti di arrivi e partenze che animano le strutture ricettive e le strade cittadine. Dietro l'angolo giorni di "full up" per alberghi, b&b e case vacanza. La Pasqua 2023 sarà ricordata anche per il ritorno delle targhe alterne in penisola sorrentina. Si parte sabato con le disposizioni che disciplinano il transito veicolare lungo i tratti della statale 145 che attraversa i Comuni di Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, Sant'Agnello e Sorrento. Un provvedimento che ha suscitato la ferma opposizione dell'associazione ristoratori di Massa Lubrense, che ha preannunciato il ricorso al Tar per l'annullamento del dispositivo, varato d'intesa con il prefetto di Napoli.
I NUMERI
Già dai primi della Settimana Santa, il movimento turistico è caratterizzato dalla ripresa dei flussi turistici tradizionali. Minivan e auto da noleggio imperversano sulle strade di Sorrento e dintorni con i primi arrivi nelle strutture ricettive. Per Pasqua e Pasquetta si prospetta l'overbooking, impossibile reperire camere disponibili.
«Siamo ormai al limite della nostra offerta - spiega il presidente di Federalberghi Campania e Penisola sorrentina, Costanzo Iaccarino - Soggiorni che oscillano tra due e tre notti, con ospiti alla scoperta delle nostre risorse ambientali, ma curiosi di ampliare il loro soggiorno alle escursioni nei dintorni e alla qualità dell'offerta enogastronomica. Incidono in maniera irrilevanti le processioni in quanto gli arrivi più corposi sono focalizzati su sabato». Uno sguardo alle targhe alterne, ovviamente: per gli albergatori incidono solo sulle formalità da espletare per consentire agli ospiti l'accesso alle loro strutture. «Un provvedimento quasi obbligato - aggiunge Iaccarino - Purtroppo per attenuare i disagi nella mobilità sul territorio non abbiamo alternative». Numeri alla mano, considerando l'offerta nelle strutture ricettive, tra alberghi e similari, stazioneranno in Penisola sorrentina almeno 40mila ospiti al giorno.
LA FEDE
Turismo a parte, il rito delle processioni rimane tuttora una immagine caratterizzante per Sorrento e dintorni. A Sorrento si svolgono tre cortei tra la sera del giovedì santo, la notte e la sera del venerdì santo. La prima processione a percorrere le strade cittadine è quella del giovedì santo (ore 20.30), organizzata dall'Arciconfraternita del Rosario e che prende il via dalla chiesa di San Paolo in via Tasso. Alle 3 della notte tra il giovedì e il venerdì santo, dalla chiesa dell'Annunziata in via Fuoro prende il via la processione "bianca" (perché bianche sono le vesti dei partecipanti), organizzata dall'Arciconfraternita di Santa Monica. Questo sacro corteo reca l'immagine della Vergine Addolorata e secondo antichissima e popolare rappresentazione simboleggia l'uscita della Madonna alla ricerca del figlio catturato e condannato a morte. Venerdì santo (ore 20.30) dalla chiesa dei Servi di Maria in via Sersale (alle spalle della Cattedrale) prende il via il solenne corteo del Cristo morto, la celebrazione di culto più attesa e solenne tra quelle dell'intera penisola sorrentina. Rappresenta il momento del compianto sul Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso corpo straziato del Cristo morto disceso dalla croce che è rappresentato dalla stupenda e venerata statua scolpita in legno che è fonte di immensa devozione da parte del popolo sorrentino. La processione, i cui partecipanti indossano sai e cappucci neri, reca inoltre l'immagine della Vergine vestita a lutto ed è lei a raccogliere le lacrime di un popolo che si immedesima nel lutto della madre, mentre la banda musicale intona le tradizionali marce funebri. Le processioni si concludono con il coro del miserere, le statue, i confratelli ed il Governo delle Arciconfraternite. In particolare, il coro del miserere, a tre voci maschili pari, è, probabilmente, il particolare più struggente ed emotivamente coinvolgente della processione: i circa duecento cantori, con potenza e intonando una melodia lacerante, pregano usando le parole del Salmo 50 di Davide attraverso il quale si accusa il proprio peccato, chiedendo pietà a Dio e l'invito a sostenere la conversione autentica del cuore. Negli altri centri della costiera, tre processioni a Sant'Agnello, sette a Piano, tre a Meta, due a Massa Lubrense e una a Vico Equense, che si caratterizza per i partecipanti che indossano il saio viola.
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