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mercoledì 26 aprile 2023

Una ciclovia tra cielo e mare da Pompei a Vico Equense

Carmine Lo Sapio, sindaco di Pompei e
Giuseppe Aiello, sindaco di Vico Equense
di Silvia Pepe da Il Mattino 

Da Pompei a Vico Equense a piedi o in bicicletta, attraverso territori di grande bellezza, costeggiando il Sarno fino ad arrivare alle pendici del Monte Faito. Un progetto che punta ad offrire nuove prospettive al turismo locale e internazionale in chiave ecologica, ma anche nuovi percorsi da vivere per i residenti. «La via che da Castellammare porta a Sorrento è il più aggradevole cammino che immaginar si possa e giungi a Vico in mezzo a festoni e ghirlande di pampini che traversano l'intera vallata del paese», scriveva l'architetto Francesco Alvino nel 1842 descrivendo le bellezze del paesaggio mentre attraversava il territorio diretto a Sorrento. In quasi duecento anni le cose sono molto cambiate ed è innegabile che ormai l'accesso alla Penisola Sorrentina è un incubo in alcuni periodi dell'anno. La morfologia del territorio non offre strade alternative e le auto invadono luoghi mitici e di grande bellezza tra terra e mare. L'idea della ciclopedonale da Pompei a Vico Equense, passando per Castellammare, nasce dal recupero di antiche strade battute per secoli dai viandanti e dall'esigenza di collegare i tre comuni assecondando la richiesta di percorsi nella natura. Il progetto è stato presentato al ministero del Sud e coesione territoriale quando a guidarlo c'era Mara Carfagna. 

I FONDI 

«La nostra proposta piacque così tanto che ci finanziarono il progetto con sei milioni - spiega il sindaco di Vico Equense Giuseppe Aiello - oggi confluiti nel PNRR. A breve faremo un bando europeo per la progettazione dei 12 chilometri dell'opera, che sarà compiuta in tempi brevi e con pochi interventi nel rispetto dell'ambiente».

 

Il percorso ciclopedonale sarà protetto, congiungerà le realtà comunali di Pompei, Castellammare di Stabia e Vico Equense, sulla scia appunto di antichi percorsi che verranno recuperati i per ritrovare le radici attraverso la rigenerazione urbana. Una sorta di gran tour contemporaneo, con indicazioni smart, a disposizione di un turismo differente per uno sviluppo di un'economia sostenibile. La ciclopedonale rappresenta anche un momento di raccordo politico ed economico tra le diverse eccellenze Unesco. Ma la realizzazione del progetto potrebbe trainare altri interventi: hub di interscambio sia a Pompei che Vico Equense, bike sharing, offerte turistiche alternative comprendenti gli Scavi archeologici, le Terme di Stabia e il Monte Faito. Senza usare le auto. 

LA MOBILITÀ DOLCE

«Se potessi decidere da solo pedonalizzerei tutto», dice il Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, consapevole della necessità di una mobilità dolce e meno impattante. «Questo progetto è l'inizio di un cambiamento necessario per questa area aggiunge. Gli Scavi e il Santuario sono due siti di importanza mondiale, dobbiamo preservarli e offrire ai cittadini una migliore qualità della vita perché tra autobus e automobili siamo nella morsa del traffico. La pista partirà da fuori città per costeggiare i vecchi cantieri navali di Castellammare e si collegherà con quel percorso già esistente che proviene da Torre Annunziata. Per avviare l'iter del progetto aspettiamo il Governo, sperando che non cambi nulla nel Pnrr». «Dobbiamo cambiare il modo di arrivare in Penisola aggiunge il sindaco di Vico Equense e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso approfittare di questo intervento, che si unisce ai sentieri già esistenti, per agganciare altri progetti: una nuova funivia da Vico al Faito, il restauro di altri piccoli siti archeologici». Intanto la ciclopedonale avrebbe già un nome. «Vorremmo intitolarla ai fratelli Abbagnale, che tanto hanno dato a questo territorio e che in una parte di quel percorso correvano per allenarsi», conclude il vicesindaco di Vico Equense Benedetto Migliaccio.

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