di Vincenzo Lamberti da MetropolisPresidente Mariella Verdoliva l’azione
della Fondazione dei
Monti Lattari continua. L'ultimo appuntamento, con l'assessore regionale Nicola
Caputo, ha avuto il
merito di discutere
sullo sviluppo rurale dei Monti Lattari:
quali sono i risultati
di quel confronto?
“Abbiamo discusso con
l'assessore e con i professori di Agraria della
Federico II, oltre che con
un responsabile Coldiretti nazionale per dare
un'impronta pratica
al
convengo. Ci siamo
chiesti cosa servisse all'agricoltura dei Monti lattari
che viene definita eroica”.
Perché questa definizione?
“Perché serve una svolta
in un territorio particolare: cosa accadrebbe se
non ci fossero agricoltori
e coltivatori che mantengono la stabilità del
nostro fragile territorio.
Vogliamo un'attenzione
particolare della Regione
per l'agricoltura di questo territorio che ha una
specificità e
che è sempre collaborativo e ci ha garantito
che saranno dotati di
strumenti per rendere i
nostri agricoltori eroici
al passo coi tempi, in
modo da essere forti nel
mercato globale. Occorre una concentrazione
di scala ridotta perché i
finanziamenti ampi non
arrivano agli agricoltori.
L’assessore Caputo ha capito e gli abbiamo chiesto
di essere più diretto nelle
esigenze locali per la difesa dei territori. Abbiamo bisogno di creare un
filo diretto per sostenere le
le imprese agricole e per
puntare diretti anche
alla nostra vocazione
turistica”.
Questo potrebbe avere benefici anche per
quanto riguarda il dissesto
idrogeologico?
“Assolutamente sì. Se
pensiamo a Corbara, ad
esempio, ci sono i terrazzamenti e senza quegli agricoltori la struttura cederebbe ancora
più. Immaginiamo cosa
potrebbe accadere a Sorrento senza gli agrumeti.
Quei terreni esposti alla
fragilità vanno sostenuti”.
L'opera di allargamento della Fondazione continua:
quanti sono
gli enti
e i comuni che ne
fanno parte?
“La Fondazione nasce
per volontà dell'Ente Parco che è socio fondatore,
ma abbiamo avuto l'ingresso di molti altri soci.
C’è l'Eav, la Coldiretti regionale, i comuni di Sorrento, Pimonte, Agerola
e Corbara e anche tanti
comuni come Gragnano,
Lettere e Casola che se
pur non hanno aderito
come soci sostenitori stiamo lavorando per creare
una sinergia dei comuni
dei Monti lattari".
Insieme al Parco regionale dei Monti
Lattari, guidato da
Tristano Dello Joio,
lavorate senza sosta
per offrire una prospettiva turistica sul
territorio. Quali sono
le idee?
“L’idea di base era quella
di creare una sinergia
dei comuni dei Monti
Lattari sui sentieri naturalistici e sulle eccellenze
enogastronomiche. E'
stato complicato mettere
insieme tanti comuni
che, però in questo momento
storico sono guidati da sindaci giovani
che stanno recependo
quello che è il fine ultimo
della Fondazione, cioè
uno strumento a disposizione di tutti per creare
rete. Abbiamo formato
le guide escursionistiche
dei Lattari che stanno
cominciando a far capire
che i turisti che arrivano
dobbiamo poi tenerli sul
territorio. E oltre al sentiero degli Dei, ci sono
quelli dei Lattari e quelli
del Faito su cui riapriremo il punto informativo
della Fondazione perché
l'obiettivo è creare un
pacchetto turistico. Per
questo motivo presenteremo al Poc della regione
un progetto che vedrà
la Fondazione presente
con sei comuni tra cui anche
Castellammare. Pubblicizzeremo
i sentieri dei monti Lattari ma
anche la dispensa con un
pacchetto volto a valorizzare il territorio e la cultura enogastronomica.
Una dispensa che sarà il
prodotto che la Regione
porterà nelle fiere nazionali e internazionali. I
sei momenti saranno sei
eventi di sei comuni non
solo per singola realtà
ed apriremo proprio con
Castellammare. E' un
progetto ambizioso nel quale
crediamo e che
vogliamo portare avanti
con forza.”
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