Vico Equense - “Ma tu vulive a pizza” Sono solo alcuni versi di una canzone che ci fanno assaporare il piacere di un cibo tutto nostrano e che ci invidiano in tutto il mondo. Potremmo anche dire che la sua casa è qui, visto che a Vico ha frequentato le scuole fino all’Università. E solo qui poteva accadere che la pizza diventasse motivo di disaccordo. La De.co., la denominazione comunale, voluta dall'amministrazione, denominata “Pizza di Vico al metro”, ha provocato un vero e proprio putiferio. La decisione ha scatenato la reazione della famiglia Dell’Amura, titolare di Pizza a Metro – l’Università della pizza, luogo culto del prodotto gastronomico, che comunica di aver fatto già partire le prime diffide “dall’utilizzo di nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con il marchio registrato Pizza a Metro”. Si contesta la concorrenza sleale citando l’articolo 2598 del codice civile sull’uso di “nomi o segni distintivi legittimamente usati da altri o compie con qualsiasi altro mezzo atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l’attività concorrente.” Ora, dopo il pasticcio, si cerca una soluzione. La cosa più semplice, e anche la più logica, sarebbe quella di cambiare il nome della De.Co. Basta togliere il vocabolo che individua l’unità di misura. Oggi l’ex sindaco Giuseppe Dilengite su Agorà suggerisce di chiamarla “La vera pizza di Vico”. Potrebbe essere una soluzione per salvare capra e cavoli e togliere di mezzo il contenzioso in essere. Tanto la pizza è pizza e noi a Vico siamo dei maestri, indipendentemente dal nome della De.Co.
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