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lunedì 29 maggio 2023

Vico Equense. Tommaso de’ Gennaro “Lavori centrale Arola: il danno e la beffa”

Non c’è verifica dell’inquinamento elettromagnetico da parte della commissione scientifica chiesta dal consiglio comunale. La strada chiusa appesantisce il traffico in centro e sulla circolare sinistra. Cittadini esasperati 

di Agorà 

Vico Equense - Abbiamo sollecitato una riflessione sui temi al centro del dibattito cittadino al segretario del Circolo "Carlo Fermariello" del Partito Democratico Tommaso de Gennaro. I lavori di potenziamento dell'elettrodotto tra Preazzano e Ticciano da parte di Terna spa sono partiti. Qualche commento? Questa vicenda sta assumendo tratti paradossali. Abbiamo una Amministrazione che impunemente ignora ciò che il Consiglio Comunale ha approvato alla unanimità solo qualche settimana fa. Ad oggi non si è avuta ancora la nomina della commissione tecnico scientifica e quindi l'avvio delle attività di monitoraggio per controllare i livelli di inquinamento elettromagnetico della centrale di Arola. Attività che, si ricorda, dovevano partire prima dell'inizio dei lavori Terna. L'amministrazione ha semplicemente deciso di non rispettare il deliberato del Consiglio Comunale creando un precedente gravissimo per la credibilità delle istituzioni comunali. Non ha avuto sorte migliore nemmeno la richiesta dei Consiglieri di minoranza di rinviare l'inizio dei lavori fino al pieno adempimento del deliberato dell'assise comunale. Saremmo proprio curiosi di conoscere il punto di vista di quei consiglieri di maggioranza che invece quella delibera la avevano votata.

 

Di fatto questo modo di fare scellerato sta esasperando gli animi di quelle famiglie che vivono a ridosso della centrale. C'è rabbia, scoramento e profonda delusione. C'è anche tanta amarezza, perché le persone si sentono traditi proprio da chi dovrebbe tutelare la loro salute. E c'è il problema del traffico... I lavori per il potenziamento dell'elettrodotto Terna prevedono l'interruzione per mesi della Raffaele Bosco nel tratto tra Preazzano e Ticciano. Questi lavori erano programmati da tempo e non si capisce perché la nostra Amministrazione si sia fatta cogliere completamente impreparata. Non era difficile prevedere la mole di traffico che si sarebbe riversata sulla circolare sinistra appesantendo in maniera drammatica la viabilità fino al centro. Come è possibile che non sia stato predisposto un piano traffico rigoroso per tutta la durata dei lavori. Come è possibile che nessuno si sia posto il problema di alleviare i disagi dei cittadini delle frazioni alte di Vico. Ma cosa si sarebbe potuto fare? Si può potenziare la presenza delle forze di Polizia Municipale lungo tutta la circolare, si può istituire un divieto di sosta assoluto almeno nei punti più critici laddove ci sono i maggiori restringimenti della carreggiata, si può limitare il traffico pesante, si può tentare di aprire, almeno in alcune fasce orarie, anche solo parzialmente, il tratto di strada interessato dai cantieri. Si è invece deciso semplicemente di non decidere nulla e di lasciare tutto al caso con la conseguenza che i cittadini sono esasperati da livelli di traffico divenuti insostenibili. Ogni giorno lo scenario è il medesimo. Code interminabili per raggiungere il centro, traffico a Seiano, galleria bloccata, statale paralizzata. La cosa più scoraggiante è che non si riesce a predisporre nemmeno una cartellonistica decente. Da settimane c'è un segnale stradale all'imbocco della circolare destra a Seiano che avverte della chiusura della strada per lavori dal lunedì al venerdì. Peccato che chi ha predisposto quel cartello si sia dimenticato di indicare il Km dove c'è l'interruzione stradale. Il risultato è che avventori e turisti, letto il cartello, rimangono disorientati e che molti preferiscono proseguire oltre sulla statale con grave danno per le attività commerciali del territorio che non sono interessate dai lavori Terna. Vicenda De.Co. La querelle con Pizza a Metro riguardo l'uso del marchio, cosa ne pensa? Dal punto di vista giuridico la vicenda è chiara e chi prova ad arrampicarsi sugli specchi, cercando una qualche giustificazione, non fa altro che complicare la situazione. Diciamolo chiaramente: è stato un clamoroso autogoal. Volevano fare promozione, lanciare una nuova politica di marketing territoriale e siamo invece finiti sui giornali e sui TG anche nazionali per una querelle che sa dell'incredibile e che potrebbe persino avere strascichi nei tribunali. Il tutto per la solita approssimazione e per la disarmante imperizia della nostra amministrazione. E' una vicenda che ha già fatto già troppi danni all'immagine della nostra città con l'aggravante che si è creata una situazione di imbarazzante contrapposizione, fra chi ha lanciato un prodotto conosciuto in tutto il mondo e tutti gli altri piccoli imprenditori che fanno della nostra città una eccellenza sotto il profilo gastronomico. Il Consigliere Gennaro Cinque recentemente si è espresso contro l'autonomia differenziata. E rimasto sorpreso? Qualcuno probabilmente gli avrà rappresentato il disastro che l'autonomia differenziata potrebbe rappresentare per il mezzogiorno. Peccato però che il Federalismo Fiscale fu introdotto dal Governo Berlusconi e che l'Autonomia differenziata sia il cavallo di battaglia della Lega di Salvini. Parliamo di riforme partorite dall'area politica a cui, il consigliere Cinque, appartiene da sempre. Sinceramente sono perplesso anche del suo affidarsi al rigore morale della Premier Meloni. E’ da ricordare infatti che il Consiglio dei Ministri ha già approvato agli inizi di Febbraio - alla unanimità- il Ddl presentato dal Ministro Calderoli. Per cui forse, le dichiarazioni del consigliere Cinque sarebbero più credibili se, invece di affidarsi ad improbabili virtù della premier, si adoperasse all'interno del suo partito o della sua area politica (visto la sua recente variabile quanto incerta collocazione partitica), se prendesse iniziative concrete nelle sedi istituzionali in cui è stato eletto e se, per esempio, decidesse di sostenere pubblicamente la Proposta di Legge Costituzionale sottoscritta da oltre 70mila cittadini (fra cui numerosissimi amministratori locali e docenti universitari meridionali) che prevede la "Modifica dell'articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell'art. 117, commi 1, 2 e 3, con l'introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato".

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