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martedì 6 giugno 2023

Allarme povertà in Campania il 38% degli abitanti è a rischio

La ricerca dell'associazione nazionale no profit " Una voce per Padre Pio": " È il dato più alto in Italia assieme alla Sicilia. E a Napoli abbiamo registrato il 40% in più di richieste di aiuto" 

di Tiziana Cozzi da La Repubblica Napoli

Ci sono gli angeli del doposcuola che ogni giorno, nella scuola " Eduardo De Filippo" di Ponticelli rendono la giornata più semplice agli studenti a rischio. Ci sono i preti di frontiera che, a San Giovanni a Teduccio, aprono supermercati solidali aperti a chi ne ha bisogno, offrendo generi alimentari senza passare per la cassa alla fine della spesa. Sono solo due esempi di una rete solidale che arriva da Milano a Napoli, per aiutare le famiglie in difficoltà. La Fondazione no profit "Una voce per Padre Pio" traccia il bilancio delle attività e lancia l'allarme. « Il 38% degli abitanti della Campania rischia di cadere in povertà, è il dato più alto in Italia con quello della Sicilia, a Napoli abbiamo registrato il 40 per cento in più di richieste di aiuto». È qui, oltre che in altre regioni del Mezzogiorno, che l'organizzazione interviene con i progetti di Obiettivo Italia: dal 2021 con il solo progetto di "Spesa solidale" ha raggiunto e sostenuto oltre 5mila nuclei familiari, in gran parte in Campania ma anche nel Lazio e in Puglia.

 

L'organizzazione, in parallelo, è attiva anche all'estero con il " Corridoio Umanitario Sanitario - Progetto Cuori Ribelli", programma medico-sanitario per i bambini di Costa d'Avorio, Camerun, Ghana e Kosovo. Una rete attiva sul territorio napoletano, assieme a Caritas, Comunità di Sant'Egidio e altre associazioni solidali. Concetta Stramacchia è la dirigente scolastica dell'istituto "Eduardo De Filippo" a Ponticelli e con orgoglio annuncia che la sua scuola di frontiera non è tra quelle che hanno ricevuto i fondi Pnrr per la dispersione scolastica: «Perché i nostri ragazzi li teniamo a scuola e questa, per me, è una vittoria. Grazie ai tanti progetti e soprattutto ai giovanissimi volontari di " Una voce per Padre Pio" che aiutano tutti i giorni gli studenti delle scuole medie a fare i compiti e li convincono a venire a scuola. Sono eccezionali, hanno stabilito con loro un rapporto intenso » . Il progetto " Fratello Studio Sorella Scuola" è al suo settimo anno, segue circa 100 minori. Don Fulvio Stanco guida la parrocchia di San Giuseppe e Madonna di Lourdes a San Giovanni a Teduccio e ha costruito un emporio in un bene confiscato alle mafie, dove le famiglie prendono gratis alimenti e generi di prima necessità. « La povertà è frutto della disoccupazione e dei problemi di salute e familiari di molti abitanti di questo quartiereracconta - anche io ho registrato un aumento importante delle richieste e temo per i prossimi mesi, la nostra paura è doverci fermare senza che il reddito di cittadinanza li sostenga più». Il parroco ha attivato un centro di ascolto per le necessità economiche e sociali del quartiere e si è trovato a gestire una vera e propria emergenza: « Ad oggi assistiamo 250 famiglie stabilmente, di cui 30 in modo saltuario - spiega don Fulvio - la maggioranza sono napoletani ma abbiamo anche una parte di extracomunitari. Le richieste sono tantissime, il Banco alimentare di Caserta ci fornisce alimenti, riceviamo donazioni ma l'olio di oliva lo compriamo direttamente noi». Le famiglie sono in difficoltà, nell'ultimo anno c'è stato un incremento di persone che hanno perso il lavoro, «si sono sovra-indebitate per pagare la Tari, le cartelle esattoriali di centinaia di euro, gente che non riesce nemmeno a mangiare. Dai 30 quintali al mese ricevuti dal Banco delle opere di carità siamo arrivati a 45-50 quintali al mese, sono tantissimi. A San Giovanni restano gli scheletri delle industrie, è un quartiere che non ha più identità. Per i campi estivi ho già raccolto 140 bambini ma la domanda è altissima e io non posso accettarne di più. Il Comune faccia sentire la sua presenza. Se non ci siamo noi l'alternativa è la criminalità » . La campagna solidale " Padre Pio Social Aide 2023" dall'inizio della pandemia a oggi ha consentito la spesa solidale a 5mila famiglie ma sono «necessari interventi strutturali e di lungo periodo che li aiutino a costruire un futuro » , dice Enzo Palumbo, presidente dell'organizzazione no profit.

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