di Mariella Parmendola da La Repubblica Napoli
Uno scoppio, le fiamme e del fumo che si diffonde velocemente. Con la stessa rapidità del panico che attraversa le carrozze affollate di turisti pronti a scendere alla stazione di Pompei o diretti a Sorrento. E in pochi secondi si sentono le urla dei ragazzi che con la Circumvesuviana avevano pensato di andare a mare. Il treno si ferma a Pompei e non riparte più, le fiamme si sono sprigionate dalla linea aerea. Alle 12,30 arrivano vigili del fuoco per spegnere l'inizio di incendio. Poi li raggiungono i carabinieri e poco più tardi un'ambulanza. Nella ressa una signora si sente male e viene portata dal 118 all'Ospedale del mare. Un altro viaggiatore ha bisogno di cure, ma si riprende senza bisogno di essere trasferito al pronto soccorso. È l'inizio di un'esperienza resa più terribile dalle temperature da caldo record per migliaia di persone. E dura per l'intera giornata di ieri. Interrotta la linea per Sorrento: chi parte da Napoli è costretto a fermarsi a Torre Annunziata e chi arriva dalla penisola sorrentina è bloccato a Castellammare di Stabia. Dalla folla c'è chi sventola biglietti di aerei o prenotazioni in albergo inutilizzabili. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata apre un'inchiesta: sequestrato il vagone. A causa dei sopralluoghi tecnici disposti dai pm nessuno può accedere ai binari interessati dall'incidente fino alle 18.
Il procuratore Nunzio Fragliasso vuole accertare le responsabilità sul terzo caso più grave in un anno nero per la Circumvesuviana e che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più serie: la terza indagine, dopo quelle sui deragliamenti di novembre scorso in un'altra stazione di Pompei e di gennaio nella galleria di Pozzano a Castellammare di Stabia. Gli operai della Circumvesuviana hanno cominciato a lavorare in serata al guasto e i treni riprenderanno i loro viaggi su tutta la linea al più presto questa mattina. Ma ieri per migliaia di persone è stata la giornata più terribile in assoluto. Forte nervosismo anche per gli stranieri che, dopo avere speso 15 euro per il biglietto del Campania Express, hanno scoperto di non riuscire ad arrivare in penisola sorrentina. Mai però come per chi era sul treno quando si è avvertito lo scoppio. Dopo le fiamme qualche viaggiatore terrorizzato ha provato a buttarsi dai vagoni, come poteva. Altri hanno aspettato che le porte si aprissero per scendere. I più sfortunati sono quelli che hanno trovato posto in coda al treno. Quando è arrivato il loro turno si accorgono che sotto non c'è nulla. Devono usare una scala e camminare a piedi fino alla fermata di Pompei Scavi. Come chi invece è sul treno partito da Sorrento ed è rimasto bloccato, sempre prima delle 13, tra le stazioni di periferia di Castellammare e Pompei. Nel nulla assoluto. Sergio invece viaggiava nella direzione opposta per tornare a casa. Lavora a Napoli e vive a Castellammare ma, pur essendo rimasto a piedi per avarie in altre occasioni, non ricorda niente di simile a quanto avvenuto ieri: «Ero nel treno. Abbiamo dovuto tirare fuori i passeggeri inorriditi. C'è, però, un dato da registrare: il macchinista e il capotreno si sono prodigati molto. Soprattutto quest'ultimo ha dato assistenza a una passeggera colta da malore. Gli è stata vicino sino all'arrivo dell'ambulanza». Non basta, però, per non trasformare la giornata di ieri in un incubo per chi parlando solo in inglese non capisce cosa accade. E non ha nessuno da chiamare in zona per farsi venire a prendere. A Pompei, fuori e dentro la stazione, tanti turisti sono alla ricerca di ombra. Nella stessa giornata in cui per altri problemi sono stati anche cancellati diversi treni da Napoli a Torre Annunziata, introdotti proprio con l'idea di velocizzare la linea per Sorrento. «È stata una vergogna vedere le persone scendere tra l'erba alta un metro. Poi parlano di inutili sperimentazioni e nessuno ascolta le nostre proteste» ripetono, con sempre più rabbia, i portavoce dei pendolari Enzo Ciniglio e Salvatore Ferraro.
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