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mercoledì 20 settembre 2023

Battaglia: «L'autentico miracolo? Quando la terra non sanguinerà più»

di Rosanna Borzillo Avvenire

Napoli - Usa un'interpretazione distante dalla tradizione l'arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia, nell'annunciare l'avvenuto prodigio di san Gennaro con la liquefazione del sangue, ieri mattina alle ore 10.02, in una Cattedrale gremita: « Pensando al sangue del nostro martire mi chiedo se la sua liquefazione piuttosto che un fatto di cui stupirsi, non sia la semplice fotografia di ciò che purtroppo continua ad avvenire nella storia, ogni qual volta viene versato il sangue dei poveri con le ingiustizie, con la violenza del potere come dell'economia, con la brutalità dei gesti come delle parole». E dice ancora: « A volte credo che la reliquia di questo sangue stia lì a ricordarci questa ferita viva e sempre attuale, questa emorragia mai guarita, questo fluire di sangue mai interrotto. E proprio per questo credo che il vero miracolo si realizzerà il giorno in cui questo sangue sarà per sempre duro, compatto, coagulato! Sì, credo che il vero miracolo avverrà quando la giustizia bacerà la pace, quando il bene sovrasterà il male per sempre, quando la buona notizia di Gesù Cristo prosciugherà il dolore del mondo, illuminerà definitivamente il buio». L'arcivescovo, all'inizio dell'omelia, invita a non considerare il «sangue un oracolo da consultare e ancor meno un oroscopo cittadino, la cui funzione è quella di predire sventure o fortune per la città, ma un segnale stradale, un indice puntato che rimanda alla necessità, all'urgenza, all'esigenza di seguire in modo radicale il Vangelo di Cristo». San Gennaro, con il suo prodigio, ci indica una strada possibile «un ricominciamento necessario, la necessità urgente di prendersi cura delle ferite, di fermare il fluire del sangue, di tamponare le emorragie spirituali, interiori, materiali, relazionali, sociali che attanagliano la nostra terra, i nostri cuori».


 

Il martire Gennaro - aggiunge Battaglia - ci chiede di «sognare insieme questo miracolo, di farcene instancabili strumenti superando steccati di sorta, divisioni e barriere di ogni tipo, perché a dare ali alla speranza non può essere il passo solitario di un eroe ma la marcia unita di una comunità». Nel Duomo era presente, tra gli altri, anche il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli. Numerosi i rappresentanti delle istituzioni militari e civili. Al termine della celebrazione, grande commozione per la Nuova Orchestra Scarlatti che ha suonato in memoria di Giovanbattista Cutolo, il musicista di corno 24enne, ucciso a piazza Municipio il 31 agosto scorso. 

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