|
Liberato e Raffaele Cuomo |
La passione per l'arte più dolce. L'attività dei Cuomo da caseificio è diventata anche gelateria nel 1968: «Anche gli obiettivi più difficili diventano realizzabili quando c’è la passione»
di Francesca Inflorato da Metropolis
Vico Equense - Tante sono le prelibatezze che si possono
assaporare sul nostro
fantastico territorio.
Dal salato al dolce. Le
pietanze della cucina
partenopea sono conosciute in tutto il mondo,
grazie anche all'abilità
di storici artigiani che
tramandano da secoli
queste ricette semplici
quanto affascinanti.
Siamo famosi, oltre che
per i piatti della tradizione, anche per i
latticini, in tutte le loro
sfumature.
Da tutta Italia, e non
solo, i visitatori arrivano in penisola sorrentina per «coccolarsi»
con i nostri prodotti,
e in questi mesi estivi,
molti hanno fatto tappa
presso la famosa Cremeria Gabriele, a Vico
Equense.
La sua storia inizia circa 55 anni fa, quando
la cremeria era un caseificio che rivendeva
i suoi prodotti nella
città di Napoli: «La mia
famiglia ha sempre trasformato il latte -.dice
Liberato Cuomo, il titolare dell'attuale cremeria - d'estate Napoli si
svuotava, perché le persone partivano per la
"villeggiatura", quindi
si generò un'eccedenza
di latte che non poteva
essere trasformato e
consumato. Ciò portò
mio padre Gabriele ad
avere la brillante idea
di trasformare il latte
dal classico latticino, in
gelato.
Il primo laboratorio
"Gabriele" nasce così
nel 1968 a Vico Equense, affianco al caseificio».
In quel periodo, il gelato era agli albori come
trasformazione artigianale del latte, e il buon
vecchio Gabriele, si circondò di "gelatieri",
apprendendo quante
più nozioni possibili per
creare un salutare e
buon gelato artigianale.
All'epoca il gelato veniva prodotto solo nei 3
mesi estivi, ma Gabriele
ebbe così tanto successo
che la produzione si
ampliò a tutto l'anno.
La Cremeria Gabriele si
definisce una "cremeria
napoletana" in quanto
trasforma il latte in
tutte le sue forme: sia
latticini che gelato, che
si differenzia da quelle
milanesi che invece producono yogurt e gelato.
Rimanendo verso la
fine degli anni '80,
un'altra innovazione
prende vita nella città
del gusto: la brioche
con gelato. Patrimonio
culinario siculo, la brioche nasce con la granita, ma gli artigiani
Cuomo ben pensarono
di innovare questo concetto farcendo la brioche col gelato, attuale
cavallo di battaglia della
cremeria. Accanto a questo dolce
ripieno, c’è la "delizia al
limone", che da circa 23
anni regala emozioni ad
ogni boccone.
l profumo aspro e dolce
che solo questo agrume
possiede, stimola l'olfatto ed il primo morso è poesia. La crema
accarezza il palato e la
morbidezza del pan di
spagna incanta i sensi.
Il loro tocco artigianale
è quello di cospargere la
tradizionale delizia con
della crema al limone di
produzione propria.
Il negozio offre un banco gelati che è molto
particolare perché il gelatiere, Raffaele Cuomo,
ha sviluppato dei
prodotti che si sposano con
la cucina tradizionale.
Non a caso troviamo il
gelato al gusto "sfogliatella" o "caprese". «lo
sono nato nel mondo del
gelato e teniamo molto
al concetto di gelatiere,
perché per noi gelato
significa trasformare
il latte senza usare nessun preparato semilavorato sintetizzato.
Essere artigiano significa tanto, è colui che è
in grado di trasformare
e di dare un equilibrio
alla materia prima nobile insieme al tuorlo
d'uovo, alla panna e allo zucchero.
Da qui abbiamo creato
noi una scuola, perché
con gli anni abbiamo
appreso tanti vari segreti che riguardano
il bilanciamento del
prodotto. Produrre un
buon prodotto, significa
avere anche una ottima
conoscenza delle materie prime.
Ho sempre creduto
nell'attività di famiglia,
dove la passione la fa
da padrone» racconta
Liberato.
La passione è tangibile, ed è un elemento
cruciale in grado di
trasferire il sapore in
tutti i prodotti: «Quello
che è difficile da fare,
la passione lo rende
realizzabile - esclama
l'artigiano - alla base,
per essere artigiani,
c'è bisogno della conoscenza specifica e poter
essere di esempio alla
squadra che collabora.
Per noi "successo" significa soddisfare le
esigenze di chi fa tanti
chilometri per venirti a
trovare.
Significa creare presupposti affinché una
persona scelga di comprare un nostro prodotto.
È motivo di orgoglio,
che ci spinge a fare
sempre meglio e a produrre prodotti di qualità».
Negli anni il gelato si
è evoluto e la cremeria
ha viaggiato al passo
con i tempi, apprendendo nuovi elementi e
metodi tecnologici per
migliorare il prodotto. Ciò non toglie che
la tradizione è il faro,
l'esempio di quello che
hanno fatto gli antenati: «Significa rispettare
i canoni inscindibili di
un prodotto.
Il gelato è un elemento
della nostra produzione
legato molto alla precisone e all'igiene, elemento fondamentale.
I nostri prodotti possono non piacere, ma
non ammetto che non
siano sani e buoni da
un punto di vista organolettico.
Il mestiere di gelatiere
è complicato, perché è
frutto di conoscenze e
tanta pratica.
I bilanciamenti sono
fondamentali per
nere un risultato ottimale» racconta Liberato.
La passione e il lavoro, due dinamiche che
devono andare di pari
passo per perseguire i
propri obiettivi. A chi
gli chiede se aprirà mai
una nuova sede, il mastro pasticciere risponde
che: «Aprire un punto
vendita in altri posti
è semplice, il difficile
avviene nel non fare
brutte figure».
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.