di Massimiliano d’Esposito – Il Mattino
Sorrento - Tra luglio e settembre sono state presentate 50 pratiche al Comune di Sorrento per nuove autorizzazioni all'esercizio di strutture extralberghiere. Un dato che, se da un lato conferma il momento magico che vive il turismo in Costiera, dall'altro rappresenta l'ennesimo campanello d'allarme per l'emergenza abitativa. Sono migliaia le prenotazioni di soggiorni che nel corso del 2023 sono arrivate da viaggiatori di tutto il mondo. Tant'è che quest'anno si conta di sfondare il muro di 3 milioni di presenze. Un boom di richieste che ha spinto tanti proprietari di abitazioni ed appartamenti a trasformarli in attività ricettive. E i numeri parlano chiaro. Nel comprensorio peninsulare, a fine 2022, si contavano già 81 hotel e 1.200 esercizi extralberghieri. I posti letto disponibili per i primi sono pari a circa 10.500, mentre per i secondi si arriva a sfiorare i 20mila. La maggior parte delle strutture del comparto sono concentrate a Sorrento e questo sta provocando l'esilio forzato di tanti residenti. Soprattutto i giovani incontrano pesanti difficoltà a trovare case in locazione. Il canone per un appartamento di medie dimensioni supera abbondantemente i mille euro al mese. Inutile parlare di acquistare considerando che si può arrivare a spendere anche 10mila euro a metro quadrato in alcune zone di maggiore pregio.
LA FUGA
E così la città si svuota. In un decennio Sorrento ha perso più di mille abitanti, passando dai 16.724 del 2014 ai 15.407 del primo gennaio di quest'anno. Ed ora a peggiorare la situazione arrivano le ulteriori richieste di autorizzazione ad esercitare attività ricettiva extralberghiera. Una situazione insostenibile tanto che a chiedere un intervento delle istituzioni è addirittura una delle associazioni del settore: Atex. «Sicuramente l'aumento delle strutture è un segnale della grande potenzialità turistica di Sorrento - sottolinea il presidente Sergio Fedele -. Ma è anche il segno che è sempre più necessaria una regolamentazione del settore perché non è possibile consentire un vero e proprio "far west ricettivo"». Attraverso una nota Fedele chiede di «intervenire subito contro tutti coloro che svolgono attività ricettiva con l'escamotage degli affitti brevi». Strada difficile da seguire a meno che non intervenga una modifica legislativa che consenta alle amministrazioni di imporre un tetto alle autorizzazioni. Ad oggi presentando una Scia ed essendo in possesso dei requisiti necessari si apre un'attività. E ancora più semplice è avviare un esercizio di affitto breve. «Occorre dare continuità a un piano di controlli che consenta di intervenire contro gli affitti brevi e contro le strutture extralberghiere abusive secondo il rappresentane di Atex -. Il turismo è come un fiume che porta grandi benefici ai territori che bagna. Ma se non ci sono argini, le piene provocano danni enormi». Per discutere della questione è stato chiesto un confronto con il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola. «Ringraziamo i vertici di Atex per aver richiesto il nostro intervento, ma non avevamo bisogno di sollecitazioni visto che è da almeno un anno che, nonostante i limiti normativi esistenti, stiamo lavorando alla problematica - sottolinea il primo cittadino -. Si tratta di un argomento delicato che deve essere affrontato con attenzione: la crisi abitativa è una questione che avvertiamo in merito alla quale vogliamo dare risposte concrete ai nostri concittadini».
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