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martedì 30 gennaio 2024

Auto negli agrumeti e business parcheggi Costiera senza regole

Limoneti trasformati in aree di sosta anche nelle zone tutelate e vincolate. Negli anni concesse autorizzazioni in deroga alle norme paesaggistiche 

IL CASO 

di Dario Sautto - Il Mattino

Penisola sorrentina - Agrumeti e centri storici trasformati in aree di sosta. Addirittura, parcheggi vicino a chiese medievali o box realizzati in zone in cui sarebbe impossibile edificare. Il boom del turismo in Penisola Sorrentina si accompagna con l'irrisolto problema dei parcheggi, per i residenti sempre meno e per i visitatori, che in estate crescono in maniera esponenziale anche grazie al mordi e fuggi. A Sorrento come a Sant'Agnello, a Piano di Sorrento come a Massa Lubrense, Meta e Vico Equense. In tutti i Comuni della Penisola, le deroghe hanno rappresentato per almeno due decenni la normalità, anche in zone tutelate e vincolate, per permettere alle auto di parcheggiare. Decine sono state le denunce del Wwf come delle altre associazioni ambientaliste del territorio, ma anche di tanti cittadini che si trovano a vivere ad esempio con vista su un agrumeto che, improvvisamente, diventa un affollatissimo parking, con tariffe che vanno dai 2 ai 5 euro per ogni ora di sosta e decine di auto che fanno manovra. Tutto in virtù di un orientamento durato oltre dieci anni che permetteva deroghe alle norme paesaggistiche, concedendo ai privati di ottenere autorizzazioni per aprire parcheggi dappertutto, anche in zona 2 (quella che tutela i centri antichi) o in zona A (dove sussiste il vincolo di inedificabilità assoluta, sia pubblica che privata). 


LE AREE DI SOSTA 

È il caso, ad esempio di un parcheggio autorizzato vicino alla chiesa medievale di San Giovanni, a Piano di Sorrento, un edificio eretto nel 1326, con gli ultimi pochi esempi di archi in stile arabonormanno ancora presenti in Penisola Sorrentina. Oppure del parcheggio (quasi) autorizzato a Meta di Sorrento, nei pressi della chiesa di Santa Lucia, edificio di culto del 1600 che si trova all'interno di un borgo marinaro con palazzi costruiti tra il 500 e il 700, e la strada larga in media poco più di due metri: lì, il progetto di un'azienda privata era quello di cancellare un agrumeto e realizzare oltre 300 posti auto. Lo scorso anno, il Consiglio di Stato diede ragione ad Italia Nostra e allo stesso Comune, che aveva negato i permessi. Deroghe e proroghe, però, rappresentano da tempo il modo più efficace per portare avanti il business parcheggi, secondo forse solo a quello dei b&b in Penisola Sorrentina, dove è difficile trovare un appartamento in affitto, così come un'area di sosta. Ma sempre il Consiglio di Stato, nel 2013, ha dettato dei principi fondamentali sui parcheggi pertinenziali che non possono andare in violazione del piano paesaggistico. 

BOXLANDIA 

Eppure il problema parcheggi in Penisola Sorrentina poteva essere risolto nei primi anni del 2000, quando il territorio fu trasformato in «boxlandia» con la realizzazione di circa 10mila box, molti dei quali oggi non sono parcheggi né garage, bensì ospitano attività commerciali. Ci sono sedi di aziende, supermercati, palestre, negozi, depositi, il che ha ridotto l'impatto delle opere anche quelle contrastate dagli ambientalisti ma che avrebbero dovuto dare, nei progetti, una boccata d'ossigeno alla Penisola Sorrentina. Nella vicenda, poi, si inseriscono i parcheggi stagionali, quelli autorizzati in deroga dai Comuni e spesso divenuti permanenti, anche in aree vincolate e nei giardini privati, attraverso le ordinanze emanate dai Comuni, che però a Meta il Tar ha annullato. Tra queste, oggi pende in Consiglio di Stato la vicenda di via Marziale a Sorrento, dove un parcheggio stagionale è stato autorizzato in zona A. Dell'affare parcheggi, in passato, si era interessato anche il padre di Salvatore Langellotto, l'imprenditore arrestato per l'aggressione a Claudio D'Esposito, presidente Wwf Terre del Tirreno: una denuncia fece saltare il progetto dei 250 box in via Nizza a Piano. E ora, un altro parcheggio interrato potrebbe sorgere nel centro storico di San Michele, tra la stazione Circum e piazza Cota, cancellando un altro agrumeto.

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