Pronto l'accordo di programma tra il presidente della Regione, De Luca, e il commissario straordinario del Comune, Cannizzaro
di Mariella Parmendola - La Repubblica Napoli ù
Castellammare di Stabia - Sarà abbattuto. Destino segnato per uno dei più grandi stabilimenti termali del Sud, ormai ridotto ad un rudere dopo la chiusura per fallimento arrivata nel 2015. Il complesso delle Nuove Terme a Castellammare di Stabia sarà demolito per lasciare il posto alla costruzione di un ospedale con 365 posti letto. E un investimento per realizzarlo di 180 milioni di euro, così da rispondere alle richieste di cura di una popolazione che, oltre alla stabiese, comprende anche i tanti comuni vicini tra i Monti Lattari e la penisola sorrentina. Ieri in Regione Campania il primo incontro tecnico che porterà in pochissimo tempo ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per chiudere la pagina aperta nel 1964, quando nella zona alta della città si realizzò il complesso con 28 sorgenti termali, il Parco e un centro congressi. Anche l'albergo di fianco sarà abbattuto per fare posto ad un'ala della grande struttura sanitaria. Nel pomeriggio di ieri è durato meno di due ore il primo appuntamento a Santa Lucia per insediare la conferenza dei servizi, che porterà alla firma di un accordo di programma.
Un patto istituzionale tra il presidente della Regione, Vincenzo De Luca e il prefetto Raffaele Cannizzaro, commissario al governo di Castellammare da fine febbraio 2022, dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. Serrato il ritmo di lavoro che si sono dati ieri al tavolo i tecnici, presente anche il commissario Cannizzaro, per acquisire tutti i pareri necessari alla variante urbanistica e all'avvio dell'intervento. Stabilito tutto nella scheda inviata dalla Regione al ministero della Salute, che ha dato il suo ok ad un cronoprogramma molto serrato per potere utilizzare i fondi della Ue. Gli immobili dovrebbero infatti essere demoliti entro quest'estate, mentre l'inaugurazione dell'ospedale è prevista per novembre 2026. Nel frattempo lunedì la sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata, che era pronta a mettere tutto all'asta prima dell'operazione di salvataggio della Regione Campania, ha trasferito al comune il Parco, il centro congressi e una Villa in stile liberty. Cioè quella parte del patrimonio termale che non sarà interessato dal progetto voluto da De Luca un anno fa. E dalla primavera al posto dello stabile ci sarà il nuovo cantiere.
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