di Massimiliano d'Esposito - Il Mattino
Vico Equense - La tradizione popolare più
forte della pioggia.
Il cattivo tempo non ha fermato le
«Pacchianelle» ed il desiderio di far rivivere
un appuntamento diventato con il passare
degli anni simbolo di identità locale,
tramandato dai genitori ai figli,
rappresentando per numerose generazioni un
legame storico con le proprie radici familiari e
con la città.
E così anche ieri le strade di Vico Equense
sono state attraversate dal corteo formato da
500 figuranti, tra adulti e bambini, che ogni
anno prende vita nel giorno dell'Epifania per
ricordare l'arrivo dei Magi alla capanna per la
consegna dei doni a Gesù Bambino.
Un appuntamento nato nel lontano 1909 per
un'ispirazione di frate Pasquale Somma e
proprio per questo organizzato dai Padri
Minimi di San Vito, che dal primo decennio del
secolo scorso è iscritto nel registro del
Patrimonio culturale immateriale campano
(Ipic).
Pacchiane e pacchianelle, pastori e pastorelli,
Magi e zampognari, Angeli e Natività sono i
personaggi che partecipano alla
rappresentazione itinerante che, con la loro
ultracentenaria presenza, rinviando il tempo a
ritroso su una lontananza di oltre venti secoli,
si ripresentano per scrivere un esempio
perfetto di tradizione, un autentico
monumento, documento della comunità di
Vico Equense di ieri e di oggi, un bene del
passato da vivere con lo sguardo del presente
proiettato al futuro.
Con la loro grande varietà di colori misti a
poesia, col loro fascino e i loro costumi
confezionati, da innumerevoli anni, dalla
instancabile e laboriosa sarta Concetta
Caccioppoli, guidata dal direttore artistico
Luigi Savarese che, oltre al proprio estro, si
ispira a famosi pittori che hanno fatto la storia
dell'arte, le «Pacchianelle» chiudono le
manifestazioni che hanno caratterizzato
l'Incanto del Natale 2023 di Vico Equense.
«Una manifestazione di particolare pregio che
valorizza la nostra identità culturale
tramandata di generazione in generazione
spiega il sindaco Giuseppe Aiello -.
Circa 500 figuranti vestiti con i consueti abiti
che richiamano il presepe del 700 napoletano
danno vita a un quadro d'insieme unico, dove
allo sfarzo dei vestiti dei Magi si unisce la
semplicità dei contadini e dei pacchiani che
rendono omaggio al neonato Salvatore con i
prodotti tipici della nostra terra».
m.
d'e.
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