di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Meta - Il via libera al terzo mandato per i sindaci dei Comuni fino a 15mila abitanti riapre i giochi in vista del rinnovo dell'amministrazione di Meta. Fino a pochi giorni fa sembrava tutto deciso, o quasi. La rottura che appariva insanabile all'interno della maggioranza uscente avrebbe portato ad una scissione e al confronto elettorale tra il vicesindaco Pasquale Cacace e l'assessore Angela Aiello, con Antonino Russo a rappresentare il centrodestra. Ora, invece, bisogna riconsiderare tutto. Il decreto approvato in Consiglio dei ministri la scorsa settimana consente a Giuseppe Tito di proporre nuovamente la sua candidatura a primo cittadino dopo essersi imposto già nel 2014 e poi nel 2019. In realtà il diretto interessato nutre ancora qualche riserva. «Dieci anni alla guida della città si fanno sentire, soprattutto quelli durante i quali abbiamo dovuto affrontare l'emergenza pandemica - ammette -. La stanchezza è tanta». Una riflessione che sembrerebbe indicare un passo di lato. D'altronde lo stesso Tito aveva annunciato un ticket con il suo vice per il voto dell'8 e 9 giugno. Cacace in corsa per la fascia tricolore mentre lui si limiterebbe a competere per occupare uno scranno in Consiglio comunale, anche perché senza un ruolo elettivo nell'amministrazione decadrebbe in automatico da consigliere metropolitano.
Allo stesso tempo c'è l'ipotesi del salto verso Palazzo Santa Lucia. «Non posso nascondere l'ambizione di cercare nuove e importanti sfide - spiega Tito al Mattino -. Mi sto guardando intorno e valuto tutte le opportunità». D'altronde il sindaco di Meta è tra gli amministratori più vicini al governatore Vincenzo De Luca e una sua corsa per il terzo incarico come presidente della Regione potrebbe garantire al primo cittadino una candidatura forte nel 2025. Nel frattempo l'attenzione si concentra tutta su Meta. Proporsi di nuovo come guida per la città, come accennato potrebbe consentire di archiviare le contrapposizioni emerse e ricompattare in questo modo la maggioranza. Non mancano, però, i dubbi. Se la nuova candidatura di Tito è destinata ad incontrare il pieno consenso di Pasquale Cacace, lo stesso non è scontato da parte di Angela Aiello e del suo gruppo. Assessore che, tra l'altro, appartiene alla corrente del segretario nazionale del Pd, Elly Schlein, quindi su posizioni opposte rispetto a De Luca. E anche questo pesa sulle scelte da compiere nelle prossime settimane. Si riuscirà a trovare una nuova convergenza? In questi giorni si discute animatamente. Senza dimenticare che il sindaco Tito tiene ancora congelate le deleghe alla giunta. Sono passati quasi due mesi da quando ha firmato il decreto di revoca degli incarichi avocandoli a sé.
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