di Antonino Siniscalchi - Il Mattino
Sorrento - La vigilia di Carnevale e la ricorrenza delle Ceneri nel giorno di Sant'Antonino non attenuano l'importanza di un rito, una tradizione che si rinnova. Magari, la penitenza, suggerita dalla Chiesa con il digiuno del mercoledì, rinvia ad oggi i festeggiamenti, ma la torta di Sant'Antonino non potrà mancare sulle tavole sorrentine. «Nel giorno della festa patronale sottolinea l'antropologo Giovanni Gugg -, il rito dei sorrentini, nella sua semplicità, rappresenta un simbolo di gioia come tutti i dolci, ma è anche un marcatore dell'anno, perché avvia il percorso verso la Pasqua e verso la primavera». «È una torta molto semplice spiega Maria Grazia Cocurullo, cultrice della tradizione che utilizza pasta frolla arricchita di crema pasticcera bianca, crema al cioccolato e amarene fatte in casa». Nel suo libro «I dolci della domenica», dedicato alle tradizioni della pasticceria nella penisola sorrentina, Maria Grazia Cocurullo ha scandito le ricette dei dolci tipici secondo l'itinerario dei mesi dell'anno. Ad aprire la rassegna del mese di febbraio, è la «Pizza di crema», conosciuta anche come la «Pizza di Sant'Antonino». Una festa, una ricorrenza, un rito che guarda lontano. «Ogni elemento e ogni colore della "pizza di Sant'Antonino" aggiunge Giovanni Gugg - è un augurio per la rinascita e la fioritura dopo il rigore invernale. Nei proverbi locali, nel giorno della festa di Sant'Antonino il sole torna sulle marine della città, cioè l'arco celeste si allarga e Sorrento torna ad essere inondata di luce. Evidentemente, il cibo rituale legato a questa ricorrenza non può che sottolineare ed esaltare il risveglio e la fiducia nel domani, l'avvio di una nuova stagione di splendore». Allora, non resta che affidarsi alla ricetta ufficiale di Maria Grazie Cocurullo.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.