Vico Equense - Dovrebbe essere il simbolo dell’orgoglio nazionale. E invece sempre più spesso è diventata l’immagine di un Paese che ha perso l’amor proprio. La bandiera italiana in molti luoghi istituzionali viene spesso trascurata e maltrattata. E penzola sporca, logora e sfilacciata quasi fosse il simbolo di un paese che non crede più nemmeno nel suo Tricolore. Basta guardare questa immagine per rendersene conto. Sul pennone dello storico palazzo comunale di corso Filangieri a Vico Equense il Tricolore non c’è più, ridotto a uno straccio. Solo il simbolo dell’Europa sembra ancora resistere, chissà per quanto tempo ancora. E’ giusto trattare così il simbolo del nostro Paese? Di fronte a una bandiera che non ha più nemmeno la forza di sventolare per ricordare la nostra storia viene fuori il quadro di un Paese che ha perso il senso di un'appartenenza. Il decoro delle bandiere esposte all'esterno degli edifici pubblici è regolato dalla legge 5 febbraio 1998, n. 22, e dal D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121, che stabiliscono criteri e modalità di esposizione della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell’Unione Europea all’esterno degli edifici sedi di uffici pubblici ed istituzioni; a tale proposito giova ribadire quanto disposto dall’art. 9, del citato D.P.R. n. 121/2000: “Le bandiere sono esposte in buono stato e correttamente dispiegate; né su di esse, né sull’asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo. Su ciascuna asta si espone una sola bandiera”.
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