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domenica 19 maggio 2024

Negli alberghi di lusso anche i forni per la pizza

Hotel Angiolieri - Vico Equense
di Albert Sapere - Il Mattino

Il mondo della pizza ha avuto una trasformazione radicale negli ultimi periodi. Se fino a dieci anni fa era impensabile mangiare una buona pizza, tranne rarissimi casi, in giro per il mondo, oggi è una realtà consolidata e diffusa quasi ovunque. La preparazione più consumata al mondo, nell'ultima tendenza, sta conquistando anche l'offerta gastronomica dei grandi alberghi di lusso. Questa tendenza parte a metà degli anni '10 con il Four Seasons a Firenze che durante il periodo estivo nello splendido giardino della Gherardesca aveva attrezzato una pizzeria con Romualdo Rizzuti, per poi essere sostituito da Giovanni Santarpia dell'omonima pizzeria nelle ultime stagioni. Anche il gruppo Marriott con il W Rome ha deciso di puntare forte sulla pizza con Seu pizza con vista, affidata a Pier Daniele Seu, giovane e talentuoso pizzaiolo di Roma e di ripetere l'esperienza anche nel W Dubai - The Palm. In Campania la prima realtà a capire questa tendenza è stato il Grand Hotel Angiolieri a Vico Equense nel 2016. Prima con Gianfranco Iervolino, poi oggi con Mario Brancaccio e Ferdinando Lazzetta. Oggi le realtà alberghiere che hanno al loro interno una pizzeria sono davvero tante, come il Caruso, A Belmond Hotel, Amalfi Coast, con una pizzeria sulla splendida piscina a sfioro o come la pizzeria Portici del Portici Hotel a Bologna. In Asia oramai è consuetudine trovare la pizzeria in un grande albergo, da Singapore e Hong Kong, da Bali a Manila. La realtà più stupefacente è a Tokyo, all'interno del Mandarin Orientan di Tokyo a Nihombashi. The Pizza Bar On 38th, questo il nome della pizzeria, che per ben due anni di fila nel 2023 e nel 2024 si è classificata migliore pizzeria in Asia Pacifico e quarta migliore pizzeria al mondo (nel 2023) per 50 Top Pizza. La pizzeria attiva più piccola del mondo.

 

Mi spiego meglio, ci sono varie pizzerie con pochissimi posti che rivendicano il titolo di pizzeria più piccola del mondo, ma sono usate solo per eventi, spesso stampa più che eventi a pagamento. Invece The Pizza Bar On 38th solo 8 posti al bancone, fa regolarmente tre servizi al giorno, uno a pranzo e due a cena. All'interno del meraviglioso Mandarin Orientan Nihombashi, Daniele Cason, romano che vive e lavora in Giappone da più di dieci anni è lo chef executive di tutta le struttura e cura in prima persona questo piccolo gioiellino. Si servono 24 persone al giorno. Per il pranzo è possibile scegliere la propria pizza preferita tra quelle in menu, invece nei due servizi della sera, uno alle 17.30 ed uno alle 20.00 viene servito un menu omakase, ovvero si lascia allo chef carta bianca sulla scelta delle pizze. Intendiamoci, parliamo delle pizze più diffuse, la margherita soprattutto, poi anche qualche creazione d'autore. Il motivo di questa tendenza è chiaro: il made in Italy ha tavola è figo,e nei ristoranti italiani gli ospiti stranieri, ovunque siano nel mondo, si aspettano di trovare i cibi iconici della gastyronomia del Belpaese, ossia la pizza e la pasta. La cosa che stupisce di più di questa tendenza, è che per la prima volta nel mondo della pizza non parte da Napoli. La Capitale indiscussa della pizza, detta le tendenze su questo mondo, non in questo caso però. Troveremo anche a Napoli nel futuro una pizzeria in qualche grande albergo? Probabilmente si, o quanto meno è un augurio, perché oggi per stare nel mercato globale bisogna adeguarsi, basti pensare a che ricaduta importante ha avuto la pizza sul turismo della città negli ultimi anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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