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domenica 19 maggio 2024

Punta Campanella. Diventa obbligatoria la «scatola nera» per charter e barche

Utile per l'identificazione dei mezzi nautici 

di Fabrizio Geremicca - Il Corriere del Mezzogiorno

Massa Lubrense - Una scatola nera per le unità da diporto ad uso commerciale adibite a noleggio e locazione. In sostanza per i charter turistici e per i natanti che si affittano a giornata. È la novità contenuta nel nuovo disciplinare per l'Area marina protetta di Punta Campanella ed è un tentativo di mettere un freno al diportismo senza regole che nei mesi estivi crea problemi di sicurezza e di sostenibilità ambientale. Già nella imminente stagione estiva coloro i quali chiederanno all'ente gestore di essere autorizzati a svolgere attività di trasporto turisti e di noleggio barche dovranno impegnarsi a tenere a bordo un sistema automatico di identificazione. Si chiama AIS (Automatic Identification System): permette di identificare i mezzi nautici e controllare la velocità di crociera e la loro posizione. «Le modifiche al disciplinare - informano dall'Area marina protetta - si sono rese necessarie per uniformare la regolamentazione in tutte le Amp italiane e rappresentano un'opportunità per rendere sicure e sostenibili le attività. Questo sistema, inoltre, consentirà, almeno per quest'anno, di non limitare il numero dei mezzi nautici autorizzati ad operare nella riserva, scongiurando così il numero chiuso che avrebbe escluso molti operatori nautici». C'era, infatti, la volontà da parte del ministero dell'Ambiente di contingentare le autorizzazioni a quota trenta, il numero di permessi che era stato rilasciato un anno fa.

 

Lo si è potuto evitare proprio in considerazione della norma del nuovo disciplinare che impone agli operatori di adottare il sistema AIS, grazie al quale chi si avvicinerà troppo alla costa o infrangerà i divieti di velocità e di ingresso nelle zone a tutela integrale potrà essere identificato e sanzionato dalla Guardia Costiera. «Stiamo lavorando per assicurare sostenibilità alle varie attività che si svolgono nell'Area marina protetta - sottolinea il direttore Lucio De Maio - ed il sistema AIS va proprio in questa direzione. La situazione negli ultimi anni è giunta quasi a saturazione: questa zona di mare è una delle più frequentate e trafficate del Mediterraneo. È necessario preservare la fascia costiera dagli effetti determinati dalle elevate velocità. Andare avanti senza una regolamentazione è impensabile. I numerosi incidenti delle scorse estati dimostrano quanto il problema sia attuale e metta a rischio anche il futuro del comparto. L'obiettivo non è penalizzare, ma assicurare la corretta tutela ambientale, la sostenibilità del turismo nautico e la sicurezza».

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