Ridurre l'addizionale comunale sugli aeroporti dagli attuali 6,50 euro a 2,50. La proposta arriva da Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti, il quale ritiene che la tassa che grava sui passeggeri rappresenta «il tipico esempio di una misura che nasce con un obiettivo e diventa nel tempo altro». A questo proposito l'altro giorno Borgomeo, a margine della presentazione delle nuove aree dell'aeroporto di Palermo, ha avuto modo di rilevare come il gettito non finisca nelle casse delle amministrazioni locali, visto che «una piccola parte va al Fondo per il Trasporto aereo e grandi somme all'Inps: ai Comuni, invece, solo pochi centesimi».
Da ciò la proposta di Assaeroporti di ridurre l'imposta «a 2,50 euro su tutti gli scali italiani, a partire dai più piccoli, in modo graduale». Una linea condivisa da Atex Campania, associazione che raggruppa diversi esercizi extralberghieri della penisola sorrentina, dell'isola di Capri e dell'area stabiese. Già da tempo il presidente, Sergio Fedele, a nome degli associati, ha intrapreso una crociata contro la tassa di imbarco. E ora arriva l'inatteso assist del presidente di Assaeroporti.
«Abbiamo immediatamente chiesto ai sindaci dei Comuni della penisola sorrentina, dell'isola di Capri e di Gragnano di sostenere la proposta di Borgomeo sottolinea Fedele -. Analoga richiesta è stata inoltrata anche all'assessore regionale al Turismo, Felice Casucci, ed al delegato Anci Campania al Turismo e sindaco di Amalfi, Daniele Milano.
Occorre farlo soprattutto per non zavorrare il nostro comparto di un peso insostenibile, con il rischio concreto che le compagnie aeree low cost decidano di abbandonare gli scali della Regione: occorre intervenire senza esitazione».
E, secondo i vertici di Atex bisogna farlo in primis a Capodichino, dove si pagano ulteriori 2 euro in più in virtù del «Patto per Napoli» siglato due anni fa dall'allora premier, Mario Draghi e dal sindaco Gaetano Manfredi che prevede l'erogazione a favore del Comune di 1,2 miliardi in 20 anni con l'ente che si è impegnato ad attuare una serie di misure. Tra queste l'aumento della tassa di imbarco. Inutili i successivi ricorsi al Tar visto che i giudici a fine 2023 si sono pronunciati a favore dell'amministrazione del capoluogo. Così per chi sale su un volo dallo scalo partenopeo l'addizionale è pari a 8,50 euro.
«Non si può frenare il settore che porta economia e occupazione a tutta la città - tuona Fedele -. Non si può far pagare al turismo delle località campane il disastro accumulato dal Comune di Napoli. Atex Campania è stata l'unica associazione che si è battuta per tentare di bloccare questo incremento. Abbiamo condiviso la posizione che prese l'amministratore delegato di Gesac, Roberto Barbieri, con il quale ci siamo confrontati alcuni mesi fa. Ora aderiamo convintamente alla proposta del presidente Borgomeo e speriamo che lo facciano tutti i rappresentanti istituzionali delle zone turistiche della Campania».
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.