IL REPORTAGE
di Dario Sautto - Il Mattino
Un viaggio sospeso tra piccoli disagi e panorama mozzafiato, in una transizione verso la nuova generazioni di treni che tocca picchi di eccellenza e puntualità, ma anche degrado ben visibile. E senza i problemi che potranno scoppiare domenica in caso di sciopero del personale. Il Mattino ha intrapreso un viaggio in Circumvesuviana lungo la tratta Napoli-Pompei-Sorrento, in compagnia di centinaia (e centinaia) di turisti che ora affollano questo lembo di terra fortunatissimo e, allo stesso tempo, martoriato. Le mille contraddizioni del territorio riguardano anche quell'ora e un quarto di viaggio a bordo di uno dei treni che Eav ha messo a disposizione dell'utenza. Bisogna essere fortunati, perché attualmente viaggiano tre generazioni diverse di treni: dai più vecchi a quelli più moderni, passando per il Campania Express riservato quasi esclusivamente ai turisti e, quindi, il più affollato di tutti, in attesa che arrivino i nuovi e ultramoderni convogli in via di realizzazione. Tra lavori, tagli e corse soppresse sulle altre linee, la tratta turistica che conduce migliaia di visitatori da tutto il mondo ogni giorno tra le bellezze degli scavi di Pompei e fino alla Penisola Sorrentina resta quella meglio servita.
LE INFORMAZIONI
Però, appunto, bisogna essere fortunati. Innanzitutto in biglietteria, dove la coda per l'acquisto di un biglietto e per avere qualche informazione è abbastanza lunga. A Piazza Garibaldi c'è da aspettare anche venti minuti. Ci spostiamo di poche centinaia di metri e andiamo a Porta Nolana, stazione capolinea della Circumvesuviana sconosciuta (o quasi) ai turisti. Il biglietto si fa in pochi istanti, anche se i lavori in corso non aiutano chi entra in stazione e l'ingresso è nascosto dagli autobus sostitutivi. I tornelli funzionano regolarmente e ad attenderci c'è un convoglio di vecchia generazione, di quelli bianchi e rossi per intendersi. Non siamo stati molto fortunati. Il direttissimo delle 12:16 parte puntualissimo (superlativo d'obbligo in questo caso) e si riempie alla stazione successiva, Piazza Garibaldi appunto. Un fiume di turisti molti restano in piedi affolla i tre vagoni e c'è il primo problema «annunciato» alla napoletana maniera: «La porta non si apre» urla qualcuno all'esterno. Risolto il piccolo inghippo, il treno sfreccia alla volta di Torre Annunziata Oplonti: venti minuti senza fermate, senza aria condizionata, con il caldo che si fa sentire. Facendo lo slalom tra valigie e passeggeri, scopriamo che una turista inglese non è riuscita a sapere in biglietteria a che arriverà a Sorrento e lo chiede a noi: «Alle 13.30 è previsto l'arrivo». Sorride e ringrazia per l'informazione. In effetti il treno è puntuale e non accumula ritardo. Il panorama tra Vesuvio e Golfo aiuta a far trascorrere il tempo e il viaggio, tra afa e qualche cattivo odore, a tratti è quasi piacevole. I turisti apprezzano, in particolare quattro ragazze giapponesi, che scattano foto ricordo e selfie a ripetizione, non accorgendosi dell'altra porta che vibra e traballa vistosamente ad ogni accelerazione. Ovviamente è vietato sporgersi dai finestrini, semiaperti per far passare aria, anche perché la vegetazione è rigogliosa e s'infrange pericolosamente al passaggio del convoglio in diversi tratti. Saltando le fermate di San Giorgio, Portici, Ercolano e Torre del Greco, si arriva direttamente a Torre Annunziata, dove c'è un interscambio per le altre località. In pochi scendono alla stazione per prendere una coincidenza, qualcuno si aggrega per proseguire il viaggio. Dopo Oplonti e Villa Regina, il treno si svuota e si riempie in pochi attimi a Pompei Villa dei Misteri, dove i turisti si danno il cambio: c'è chi si ferma ad ammirare l'antica città e chi ha già visitato gli scavi e vuole raggiungere Sorrento.
LA STAZIONE
Di lì in avanti il viaggio prosegue tranquillo e puntuale, tra una sosta con vista su un vecchio deposito giudiziario di auto e la fermata alla stazione di Pioppaino, dove la gente che è scesa dal treno non ha alternative e attraversa i binari per raggiungere il vicino rione Savorito, nella periferia stabiese. Decidiamo di scendere proprio a Castellammare di Stabia, dove si può prendere la funivia per il monte Faito. Il personale dà tutte le indicazioni del caso, tutto sommato la giornata è tranquilla e ai turisti non si aggregano pendolari (le scuole sono finite) né bagnanti (c'è una mini allerta meteo). I sottopassi restano un ricettacolo di rifiuti e un luogo di raccolta dei cattivi odori. Un clochard dorme sul muretto del binario 1, dove aspettiamo il treno per Napoli, ma i pochi turisti non ci fanno caso. Stavolta siamo più fortunati: il nostro è un convoglio moderno, più ampio, con aria condizionata e anche posti a sedere. Stavolta viaggiamo con chi da Sorrento deve raggiungere Pompei, o direttamente Napoli perché la vacanza è finita. E, in effetti, i volti sono meno sorridenti. Neanche i soliti musicisti improvvisati rallegrano l'ambiente. Se non fosse per qualche passeggero incivile salito a Pioppaino dopo aver urlato contro i macchinisti e preso a calci e pugni il convoglio, il viaggio di ritorno è più piacevole (e puntuale) del previsto, con l'arrivo in anticipo di un minuto a Piazza Garibaldi. Al binario 3, però, è in arrivo il Campania Express, stracolmo di turisti, ora ammassati come sardine nel convoglio, per una nuova partenza verso Pompei e Sorrento. Un altro viaggio tra piccoli disagi che, alla fine, a pochi interessano: la meta finale spesso cancella il ricordo di un trasporto non sempre all'altezza.
LO STOP
Proprio dalla Penisola Sorrentina, però, arriva l'allarme degli operatori turistici in vista dello sciopero nazionale di 4 ore annunciato per domenica 7 luglio dal sindacato Orsa dalle 8:20 alle 12:20. Eav ha fatto sapere che «durante l'orario di sciopero l'effettuazione delle corse è subordinata al numero di lavoratori aderenti allo sciopero». Le associazioni Atex e Confcommercio Sorrento si sono appellate ai Sindaci dei Comuni della Penisola Sorrentina «affinché facciano una richiesta immediata al Prefetto di Napoli per valutare la possibilità di precettare i lavoratori Eav per questo sciopero a causa della attuale situazione, per evitare conseguenze pesantissime per residenti e turisti che impattano sulla sicurezza, sulla sanità, sull'ordine pubblico, sull'economia complessiva di una Zona a Turismo Prevalente». «La Penisola Sorrentina si paralizzerà, sarà un inferno che esploderà in una situazione già esplosiva» dicono Sergio Fedele (presidente Atex Campania) e Vincenzo Ercolano (presidente Confcommercio Sorrento), riferendosi al traffico della domenica lungo la statale sorrentina.
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