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martedì 16 luglio 2024

Mare, identificato il pirata il cabinato fu speronato da un charter di Positano

La collisione al largo di Massa Lubrense i tre giovani furono scaraventati in acqua 

L'INDAGINE 

di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino

Penisola sorrentina - È stata identificata dalla Capitaneria di porto l'imbarcazione che nella serata di venerdì scorso ha impattato contro un piccolo cabinato a Punta Baccoli, a Punta Campanella, nelle acque di Massa Lubrense. Si tratta di un'unità di proprietà di una società di Positano che si occupa di locazione e noleggio. Le indagini della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia guidata dal comandante Andrea Pellegrino, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso), hanno consentito di individuare e sequestrare il natante pirata (si tratterebbe di un Allure 38 Sweet Life) e di risalire allo skipper che si è allontanato senza prestare soccorso ai tre ragazzi sbalzati in mare in seguito alla violenta collisione. I naufraghi sono stati salvati da alcuni diportisti che avevano allertato i soccorsi. Nel giro di pochi minuti è arrivata la motovedetta Cp 858 dell'ufficio circondariale marittimo di Capri agli ordini del comandante Francesco Potenzieri. I militari, accertato che il cabinato era in grado di restare a galla, hanno richiesto la collaborazione della Cooperativa Marina della Lobra di Massa Lubrense che ha provveduto a rimorchiare il natante danneggiato in porto. Il personale della Guardia Costiera si è preoccupato anche di verificare le condizioni dei tre giovani: erano illesi, ma sotto choc. 

L'IMPATTO 

Subito è partita la caccia all'imbarcazione pirata che si è conclusa nella giornata di domenica. Ora il personale della Capitaneria è chiamato ad accertare dinamica e responsabilità che hanno determinato la collisione. Quanto accaduto riporta alla mente il drammatico episodio che si è verificato poco meno di un anno fa nelle acque antistanti il Fiordo di Furore, in costiera amalfitana. In quel caso si registrò una vittima: la turista statunitense Adrienne Vaughan. La 45enne si trovava con il marito ed i suoi due figli a bordo di un gozzo che avevano noleggiato a Marina del Cantone con al timone uno skipper di Massa Lubrense. La famiglia di americani in vacanza in penisola sorrentina intendeva concedersi un tour lungo il litorale delle due costiere. Durante la navigazione ci fu la collisione con un veliero sul quale era in corso un party al quale partecipava un gruppo di turisti. Impatto che si rivelò fatale per la donna, mentre il marito, Mike White, rimase ferito ad una spalla ed alla mascella. 

LA SICUREZZA 

Per fortuna l'incidente della scorsa settimana non ha avuto un epilogo altrettanto tragico, ma quanto accaduto ripropone con forza la questione della sicurezza in mare. Da tempo i vertici dell'Area marina protetta di Punta Campanella si battono perché si intensifichino i controlli, in particolare per contrastare la navigazione sotto costa e la velocità eccessiva. A questo proposito dalla Guardia Costiera si ricorda che c'è l'obbligo per tutte le unità di navigare con scafo in dislocamento e comunque a meno di 10 nodi nella fascia di mare compresa tra i 200 e i 500 metri dalle coste a picco e i 300 e 1.000 metri dalle spiagge. Il presidente del Parco di Punta Campanella, Lucio Cacace, per garantire il monitoraggio del tratto di mare di competenza dell'Amp, ha annunciato la stipula di «accordi con alcuni Comuni del consorzio per il "prestito" di agenti della polizia municipale in modo da avere, in sintonia con la Capitaneria di porto, anche potere sanzionatorio nei confronti di chi infrange il regolamento». Si punta anche sulle nuove tecnologie come telecamere e, soprattutto, l'Ais (Automatic Identification System), sistema di geolocalizzazione che i charter dovrebbero installare a bordo per consentire di rilevare velocità e posizione. Nel caso fosse stato installato sull'unità adibita a charter di proprietà della società di Positano, la sua identificazione sarebbe stata possibile nel giro di pochi minuti.

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