Sorrento - Vengono considerate come il mezzo di locomozione migliore per spostarsi nel traffico caotico delle città visto che consentono di districarsi tra le vetture ed allo stesso tempo di affrontare anche una salita senza troppe difficoltà. Sono le e-bike, le biciclette a pedalata assistita, che si incrociano sempre più spesso lungo le strade. Le utilizzano i manager e gli operai per raggiungere il posto di lavoro così come i ragazzini per andare a scuola, ma anche le massaie per fare la spesa e quanti non vogliono chiudersi nelle roventi lamiere di un'auto. Sono anche alternative a scooter e moto per chi non ha voglia di indossare il casco. La sempre maggiore diffusione di questi veicoli provoca, però, un effetto collaterale: sono diventate estremamente appetibili per i ladri. Per rubarle basta tagliare la catena ed è facile cederle a ricettatori senza scrupoli. Lo sanno bene tanti proprietari di biciclette a trazione mista della penisola sorrentina. I furti ormai non si contano più. Solo per dare un'idea del fenomeno basti pensare che nell'ultimo mese sono cinque i soggetti arrestati dai carabinieri nel territorio della Costiera. L'ultimo in ordine di tempo è un algerino di 32 anni già noto le forze dell'ordine finito in manette l'altro giorno con l'accusa di furto aggravato. L'uomo è stato sorpreso dai militari dell'Arma agli ordini del maggiore Ivan Iannucci nei pressi della stazione ferroviaria della Circumvesuviana di Sorrento, mentre tentava di fuggire in sella ad una bici a pedalata assistita rubata poco prima lungo il corso Italia.
Il 32enne è stato ristretto in camera di sicurezza, in attesa di giudizio, mentre la bicicletta è stata restituita al legittimo proprietario. Ma forse il caso più eclatante è quello di un uomo di Nola arrestato lo scorso mese di giugno con l'accusa di cinque colpi messi a segno nell'arco di appena due mesi. Tra gennaio e marzo avrebbe rubato due ruote in tutto il territorio costiero. Un 29enne di Torre del Greco, invece, un mese prima, aveva portato via un'auto e già che c'era anche una bici che aveva riposto nel bagagliaio, La sua fuga terminò a Vico Equense. (m.d'e. - Il Mattino)
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