Via Marina d'Equa |
Bomba d’acqua sulla Penisola Sorrentina. Strade come fiumi in piena, veicoli in balia della corrente e valanghe di fango e detriti. Non sono state disattese le aspettative di questa nuova allerta meteo, di colore giallo, che interessa il territorio campano fino alle 23.59 di oggi. Dopo i primi temporali di stamattina, delle vere bombe d’acqua, si fa già la conta dei danni. È soprattutto la Penisola Sorrentina la zona più colpita. A Castellammare di Stabia e Piano di Sorrento tombini saltati, strade allagate e veicoli intrappolati nell’acqua alta. A Gragnano la preoccupazione maggiore: fango e detriti cadono dal Monte Pendolo e via Trivioncello diventa un fiume. Riscontrati smottamenti a Sorrento un istituto allagato, quello polispecialistico San Paolo, di piazza Vittoria, dove la preside, Amalia Mascolo, ha chiamato i vigili del fuoco per un aiuto. "Siamo in pieno allarme, i vigili del fuoco stanno arrivando ma finché non arriva un tecnico del comune di Sorrento loro non possono operare - ha dichiarato - Anche perché l'acqua sta entrando nelle sale attraverso le pareti e gli zoccoli dei muri. Al momento armati di panni e secchi sono i bidelli che stanno cercando di arginare l'acqua" ha aggiunto la preside. A Vico Equense, alla marina d’Equa, la forza dell’acqua ha trascinato nella piazzetta della marina d’Equa liquami e detriti di ogni genere. Per risolvere definitivamente questo problema, l’anno scorso sono stati fatti dei lavori. Ma da quello che si vede (VIDEO) non sono serviti proprio a nulla. Ogni volta che piove via Marina d’Equa diventa un vero e proprio torrente in piena. E non è un bel vedere e neanche sentire, sia per gli ospiti delle strutture ricettive, e neanche per chi ci abita. Gli ospiti di Palazzo Murrano sono stati per ore “prigionieri” nella struttura ricettiva. "Un Inferno d’acqua ogni volta che siamo investiti dalle piogge. E questo è soltanto l’inizio, la giornata è ancora lunga e sicuramente l’allerta verrà prorogata anche per la giornata di domani durante la quale sono ancora previste piogge e temporali.
Non è perché trattandosi di fenomeni naturali (naturali, sì, ma istigati, quando si tratta di eventi sempre più estremi ed atipici, dall’uomo e dall’inquinamento) non ci si può fare nulla. Tanto per cominciare, ad esempio, bisognerebbe prendere in seria considerazione la manutenzione ordinaria delle caditoie, cose che tra l’altro chiediamo da quando abbiamo voce. In secondo luogo va fatta la ripavimentazione delle strade più trafficate dato che ad ogni pioggia rispuntato fuori buche, crepe e voragini. Non le solite pezze, però, ma interventi a regola d’arte. Questo per iniziare. Ma se non si parte dal principio da dove, dalla fine, dal disastro? In generale serve un piano nazionale di messa in sicurezza idrogeologica”, queste le parole del deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
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