Pagine

sabato 19 ottobre 2024

Specchi d'acqua occupati abusivamente, sequestro a Massa Lubrense

Massa Lubrense - Tolleranza zero da parte degli uomini della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia diretta dal Comandante Andrea Pellegrino e dell'Ufficio Locale Marittimo di Massa Lubrense al comando del Luogotenente Paolo Castaldo che, sotto il coordinamento della Direzione marittima di Napoli, sono stati impegnati a stroncare il fenomeno degli ormeggi abusivi nel comune di Massa Lubrense. Questa volta i militari sono intervenuti con una serie di attività di controllo e monitoraggio del litorale di giurisdizione che hanno portato all'individuazione di specchi acquei di oltre 118 mila metri quadrati abusivamente occupati. La predetta occupazione abusiva è stata eseguita mediante l'installazione di catenarie, corpi morti e cime che hanno consentito, sino a oggi di garantire l'ormeggio a imbarcazioni ed unità da diporto con dimensioni eccedenti rispetto agli spazi resi disponibili dalle concessioni demaniali. I militari della Guardia Costiera, hanno provveduto a denunciare all'Autorità giudiziaria di Torre Annunziata il responsabile del reato di occupazione abusiva. L'attività, come fa sapere la Guardia costiera, si inserisce nel più ampio contesto dell'attività di prevenzione e repressione sul litorale di competenza, finalizzato a garantire lo svolgimento in sicurezza, in mare e sulle spiagge di tutte le attività professionali e turistiche. Nel raccomandare a chi va per mare di adottare il buon senso oltreché la massima attenzione e di prendere visione delle vigenti ordinanze di sicurezza, si ricorda, infine, il numero blu 1530 gratuito per segnalare eventuali emergenze in mare, valido su tutto il territorio nazionale 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno sia da telefonia fissa che mobile che permette di contattare l'Autorità Marittima più vicina, riducendo i tempi di intervento.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.