Vico Equense - La prima linea della nostra risposta sanitaria è chiusa dal 21 ottobre di quattro anni fa, per decisione dell’Asl Napoli 3 Sud. Chi sta male oppure ha un incidente non può accedere al pronto soccorso dell’ospedale De Luca e Rossano e viene dirottato da altre parti, molto spesso negli ospedali che sono stati depotenziati negli anni da una politica capace solo di fare tagli alla sanità. Gli appelli e i solleciti da parte della cittadinanza sono sempre rimasti inascoltati e ad oggi non appare imminente la riattivazione del pronto soccorso. Per ora, dunque, continua a essere off limits. In quattro anni la politica ha dimostrato i suoi limiti, non riuscendo a fare nulla. Parliamo di un nosocomio che, insieme a quello di Sorrento, è un riferimento importante per i cittadini della Costiera. All'estero in una settimana costruiscono un ospedale; qui da noi 4 anni non sono sufficienti nemmeno per aprire un pronto soccorso. Davanti a questo fallimento senza appello, due anni fa è stato attivato un punto di primo soccorso. Chi lavora nel capo della sanità dice che il punto di primo intervento non è un pronto soccorso, può intervenire su piccole ferite o piccoli traumi, ma per le emergenze può predisporre solo il trasferimento in ambulanza al pronto soccorso più vicino. Altri, però, evidenziano che è prevista anche l'accoglienza di un paziente infartuato, che chiaramente deve essere quanto prima stabilizzato, e poi smistato nelle strutture di competenza. Una città deve offrire servizi sia ai residenti sia agli ospiti. Non ci sono attenuanti o scuse che reggano nemmeno se il motivo è la carenza di medici. D’estate la penisola è una trappola: traffico bestiale, galleria bloccata per ore. Le persone non sono poi così sprovvedute. Ognuno prima di raggiungere una località verifica l’efficienza dei servizi che essa offre e nessuno sceglie un luogo privo di garanzie in questo senso. Trovare la soluzione non è solo auspicabile ma necessario.
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