di Filomena Baratto
Anna Maria Dall’Olio (foto) è nata a Pescia, in provincia di Pistoia. Laureata in Lingue e in Lettere, esperantista, si è dedicata alla scrittura drammaturgica, alla poesia e alla narrativa breve. Nel periodo 2007-2008 ha curato una rubrica sul mondo esperantista per «Incontrosaperi», quindicinale on line di arte, spettacolo e comunicazione. Infine, ha collaborato al numero 222 (dicembre 2007) del periodico «Kontakto» con una recensione su Il dolore di Giuseppe Ungaretti. Ha coordinato eventi di contaminazione di generi artistici (poesia/scultura e poesia/moda). Ha partecipato a varie edizioni della Fiera “Più libri più liberi” di Roma e alla 1a edizione del Festival internazionale delle Letterature di Milano. Ha pubblicato: Fruttorto sperimentale (La Vita Felice, 2016), primo premio nel concorso “Leandro Polverini”; Latte & Limoni (La Vita Felice, 2014), primo premio nella rassegna “Omaggio a Cortona città d’arte”; L’Angoscia del Pane (LietoColle 2010, prima ristampa 2012 e seconda ristampa 2013); 20 poesie nella rivista «Calamaio» (Book editore, anni 2009-2011) e Tabelo (Edistudio, 2006), dramma scritto in lingua esperanto. Alcune poesie sono state tradotte in greco moderno, inglese e spagnolo. Recensioni e critiche sono state raccolte in Le sirene di cartone di Anna Maria Dall’Olio (cur. G. Cotronei), Editotem, 2017. Ci incontriamo a Firenze alla sua prima di “Viaggi segreti”, Hanta Edizioni, un testo che nasce tra personaggi veri e fantasiosi, ricco di spunti storici e culturali. La storia si rifà a “Segreti”, Robin edizioni del 2018, e rappresenta il suo seguito. Il nostro primo incontro risale al 2012 quando ci incontrammo per la prima volta a Firenze. Allora presentavamo io il mio romanzo “Rosella”, lei una raccolta di liriche “L’angoscia del pane”. Rimasi colpita dal modo di declamare le sue poesie tanto che la invitai a presentare a Castellammare di Stabia. E’ tornata più di una volta e da allora siamo sempre rimaste in contatto. Come nasce "Viaggi segreti"? Nasce dagli inevitabili buchi di trama di Segreti, Robin 2018, ponendo domande del tipo: chi è Fionn Connolly, da dove viene, cosa vuole, qual è la sua storia. Al tempo stesso è una riflessione sul romanzo di viaggio.
Come definiresti questa storia? Anche se parte da una storia realistica come “Segreti”, direi che questo è un romanzo sicuramente fantastico, volto tutto intorno ai viaggi del tempo e della fantasia. Che tipo di prosa hai adottato? La prosa dipende dagli argomenti trattati, dai dialoghi che sono molto vivaci a parti più propriamente saggistiche che possono trattare o di paesaggi veri e propri oppure di descrizioni di ricette che utilizzo, come in “Segreti”, come parafrasi di elaborazioni di testi dovuti anche alla tradizione. "Viaggi segreti" è il seguito di "Segreti". Qual è la differenza tra la prima e la seconda parte? È un po’ difficile dire cosa viene prima e cosa dopo dei due testi, perché in effetti si completano a vicenda. O meglio ancora l’uno compenetra nell’altro. Evidentemente quello che si dice in gran parte in “Viaggi segreti” precede “Segreti”, e si chiarisce con la seconda parte ciò che succede nella prima. Quale pubblico pensi possa leggere questo testo? Sicuramente un pubblico adulto, interessato a romanzi storici, i viaggi del tempo e le storie d’amore che qui si mostrano abbastanza complicate, anche perché Wells si presenta come un personaggio complesso, visto quasi in chiave draculesca. Sei stata ispirata più dalle persone della tua famiglia o da aspetti più prettamente culturali? “Segreti” forse partiva da storie familiari, “Viaggi segreti” più da aspetti culturali trattando del Donegal, le fate, più cattive che buone, con aspetti storici importanti come la fine della mezzadria che rappresentava un cambiamento sociale. La povera famiglia dei Nevoso di cui si parla nel testo è emigrante dalle Marche e finirà borghese ma notevolmente decimata. Quale personaggio ti ha intrigato di più? Sicuramente Wells, perchè qui è visto proprio come è stato veramente, un gran ‘tombeur de femmes’ che ama, più dei viaggi nel tempo, le donne. Quando morì, i suoi due figli si misero d’accordo nel disperdere le ceneri perché così il padre avrebbe finito i suoi viaggi nel tempo. Pensi possa avere un seguito? Ebbene sì. Ho già in mente ogni sua parte che scriverò a breve.
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