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sabato 8 marzo 2025

Sangiuliano: «Trump? Giocatore di poker Nel prossimo libro vi svelo chi è Erdogan»

LA PRESENTAZIONE 

di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino 

Sorrento - È il secondo presidente della storia americana a diventare per due volte inquilino della Casa Bianca per mandati non consecutivi. Anche per questo Donald Trump viene visto dagli analisti politici e dagli storici come un fenomeno da studiare. Un personaggio sui generis capace di esternazioni sopra le righe, di prese di posizione che fanno storcere il naso, di provocazioni. Secondo Gennaro Sangiuliano dietro tutto ciò si nasconde una precisa strategia. E così il giornalista ed ex ministro, già direttore del Tg2, ha dedicato al 47° presidente Usa una biografia dal titolo «Trump. La rivincita» (Mondadori). Volume presentato al Palazzo municipale di Sorrento davanti ad una vasta platea. Pubblico accorso proprio per cercare di comprendere il «personaggio Trump». Un uomo, per dirla con le parole del sindaco di Sorrento Massimo Coppola, «discusso e discutibile, ma al centro delle vicende del mondo, da analizzare senza pregiudizi». Nei suoi saluti introduttivi il primo cittadino ha ringraziato Sangiuliano «per aver fatto tanto per Sorrento come ministro e giornalista». 

IL CONFRONTO 

L'autore è stato intervistato da Gerardo Ausiello, caporedattore de Il Mattino, che lo ha incalzato con numerose domande sul «Trump pensiero». Non si poteva non partire dal duro faccia a faccia nello studio ovale con Zelensky. «In questo caso Trump ha fatto Trump - ha chiarito Sangiuliano - Sono questi gli atteggiamenti che i suoi elettori si aspettano, quelli di un uomo deciso e capace di mantenere la coesione nazionale. In questo suo modo di fare può apparire grossolano, ma in realtà è una strategia attraverso la quale punta anche a sopperire alla crisi di valori che attanaglia l'occidente». Assist perfetto ad Ausiello per il quesito successivo sui rapporti con l'Europa. «Bisogna distinguere tra Europa ed Unione europea - puntualizza l'autore - La prima è un'entità caratterizzata da un'antica storia comune dalla quale discende anche quella degli Stati Uniti. L'Ue, invece, è una struttura politica sinonimo di burocrazia che ha perso gli obiettivi delle origini. E Trump è proprio questo che ci chiede: "Tornate a fare l'Europa"». Poi si parla del ruolo di Giorgia Meloni: «La partita che sta giocando la nostra presidente del Consiglio è estremamente difficile - chiarisce Sangiuliano - Da un lato non si può prescindere dalla fedeltà all'Europa, dall'altro ci sono i sentimenti di patriottismo che uniscono Meloni e Trump, un'identità comune che può contribuire a superare le barriere». Da qui la riflessione sui temuti dazi. «Su questo punto posso solo condividere la tesi del direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano: è inutile parlarne finché non avremo un testo ufficiale - spiega l'autore - Trump in questo fa l'imprenditore, nel senso che parte da soglie alte per poi abbassare le pretese». La conversazione si conclude con una valutazione di Vladimir Putin e Xi Jinping, gli altri due leader di superpotenze mondiali. «Ritengo che la Russia sia un Paese con origini vicine a quelle occidentali, per cui Trump può intavolare un dialogo costruttivo con Putin che possa portare alla fine della guerra in Ucraina e ad un nuovo equilibrio. Per quanto riguarda Xi, invece, penso che oggi sia l'uomo più potente al mondo e proprio per questo il presidente Usa vuole ridurre la sua influenza su Putin». Quindi l'anticipazione di Sangiuliano sull'ultima biografia a cui sta lavorando, quella del presidente turco Erdogan: «Pare che i cattivi facciano vendere di più».

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