Il governatore pronto a fare i nomi: occorre una proposta condivisa
di Simona Brandolini – Il Corriere del Mezzogiorno
Napoli - «Nomine sunt consequentia rerum», cioè i nomi vengono dopo, dice un vecchio volpone della politica campana. Tradotto vuol dire che si sta facendo il nome di Roberto Fico in assenza di un'alleanza tra Pd e 5Stelle, a cui per ora si aspira, ma che non è realtà. Per questo motivo Vincenzo De Luca ha gioco facile nel tiro al piccione, anzi al grillino (perché Fico no e Costa sì? Non è dato sapere). Ma è chiaro che in meno di 24 ore il governatore da potentissimo dominus della politica campana è diventato l'ariete utilizzato da chi gioca a rompere il campo largo. E così quel no a Roberto Fico, ripetuto con più chiarezza ma senza mai citarlo, ieri nella riunione della maggioranza, fa gongolare molti, fuori e anche dentro il Pd. La partita per le Regionali si è spostata dentro i dem e nei 5Stelle. Dove, appunto, l'altro aspirante candidato è l'ex ministro Sergio Costa che, la vulgata vuole, più vicino a De Luca. Ma da qui all'autunno è una traversata nel deserto. A Santa Lucia corre di nuovo la minaccia di uno strappo: di una candidatura terza, per esempio di Lucia Fortini con le liste (quelle che resteranno) fedeli al governatore. O del suo vice Fulvio Bonavitacola. È tutto un gioco delle parti. Come tornano i rumors su un terzo nome che metta tutti d'accordo. Quello di Gaetano Manfredi, che però, per effetto della nuova legge elettorale campana, dovrebbe dimettersi tre mesi prima da Palazzo San Giacomo.