Pagine

venerdì 11 aprile 2025

De Luca nel fortino riunisce i fedelissimi e convoca i capigruppo

di Dario Del Porto - La Repubblica Napoli

«Vivere è militare» , ama ripetere Vincenzo De Luca e mai come in questo momento l'adagio di Seneca ritorna nei discorsi tra il presidente della Regione e i suoi fedelissimi riuniti ieri a Palazzo Santa Lucia. Con questo spirito, e soprattutto con l'obiettivo di riempire un orizzonte diventato improvvisamente limitato all'indomani della decisione della Corte costituzionale che chiude la porta al terzo mandato consecutivo, il governatore prova a ripartire da una road map di 21 punti da completare prima della fine della consiliatura. Un programma che va dalla sanità all'ambiente, dagli impianti sportivi alle infrastrutture, annunciato ai media prima con un'altra pillola di sarcasmo all'indirizzo della Consulta, « dopo il pronunciamento dell'Alta, anzi Altissima, Corte, si apre in Italia una stagione politica di alto valore ideale, morale e istituzionale » , poi con un monito che non ammette repliche: « Nessuno si faccia distrarre dal lavoro » . E dunque, agenda subito fitta. In tarda mattinata la riunione con i progettisti del Faro, l'ambiziosa opera che dovrebbe sorgere nella zona di piazza Garibaldi, nel frattempo riqualificata, per ospitare la nuova sede della Regione. Nel primo pomeriggio, l'incontro con una delegazione dell'associazione culturale casertana " Rosso Vanvitelliano". Oggi, nella consueta diretta social senza contraddittorio, si attendono le prossime bordate. Ma è la politica il filo che tiene tutto insieme e ora la partita è radicalmente cambiata.

 

De Luca ha perso la mano più importante, quella che gli avrebbe consentito di correre per la rielezione anche se quasi certamente in solitudine. Ciò nonostante, il governatore è convinto di avere ancora buone carte da giocare per rimanere seduto al tavolo con i vertici del Pd in vista della scadenza elettorale di ottobre. Così, come prima mossa, ha convocato per domani alle 11 a Palazzo Santa Lucia un vertice con i capigruppo della maggioranza in consiglio regionale. Una giornata importante sarà quella di lunedì, quando saranno a Napoli il responsabile nazionale dell'organizzazione dem Igor Taruffi e quello degli enti locali Davide Baruffi. Se un riavvicinamento ci sarà, fra De Luca e il suo partito (nel quale milita come deputato anche il figlio Piero) non potrà che partire da questo appuntamento. Ma con quale posta in palio? De Luca chiederà "di non disperdere il lavoro svolto in questi dieci anni". Ma tutto ruota sulla scelta del candidato presidente. Il governatore vorrebbe continuità e dunque per lui il primo nome non può che essere il vice Fulvio Bonavitacola. Il " modello Napoli" più volte evocato però vede insieme il Pd e i Cinque Stelle, con la benedizione del sindaco Gaetano Manfredi e la candidatura dell'ex presidente della Camera Roberto Fico ormai in campo. Dunque per De Luca il sentiero si fa stretto. Potrebbe digerire l'intesa tra dem e M5S che sembra inossidabile provando a imporre un candidato diverso, ad esempio l'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa, oppure ottenendo la possibilità di indicare assessori ai quali affidare deleghe di peso nel futuro governo regionale. Un'altra possibilità è lo strappo: una lista di deluchiani ortodossi che indebolirebbe l'alleanza di centrosinistra, cambiando gli equilibri della consultazione (che è a turno unico, senza ballottaggio) in modo imprevedibile. I precedenti non mancano e lo stesso De Luca, nel 2006, fu rieletto per la terza volta sindaco di Salerno, dopo l'intermezzo della giunta De Biase e l'elezione al Parlamento, senza il simbolo del Pd. Era quasi vent'anni fa.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.