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mercoledì 25 giugno 2025

Penisola regina del turismo «Ma la burocrazia ci frena»

Confesercenti: miniera per l'economia ma la Bolkestein mette in crisi il sistema 

LA RICERCA 

di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino

Penisola sorrentina - Spiagge e riviere si confermano motore dell'estate italiana e della Campania. Tra giugno ed agosto, secondo la ricerca condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, nei comuni balneari di tutta Italia sono attesi 20,7 milioni di arrivi e 110,1 milioni di presenze, in crescita rispettivamente del +2% e del +1,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. In questo contesto la Campania recita un ruolo da protagonista, specie per l'arrivo degli stranieri, dal momento che la penisola sorrentina è quella che vanta la maggiore incidenza di ospiti non italiani. Dallo studio del Cst emerge che in Italia si possono contare almeno 50 riviere ma quelle a forte vocazione turistica sono solo una ventina. La Campania si attesta tra le prime cinque in assoluto, dopo Riviera Emiliano-Romagnola, Veneto, Toscana e Liguria. Come detto, la costa con la maggiore incidenza (relativa) di stranieri è la penisola sorrentina, dove la domanda estera vale l'86,4% del totale. 

COSTE D'ORO 

«Da questo studio si evince quanto il sistema balneare sia fondamentale per il turismo italiano commenta Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Campania e vice presidente nazionale con delega al Mezzogiorno -. Le coste, specialmente quelle del Sud, sono "miniere d'oro" per l'economia. La straordinaria organizzazione dei nostri lidi è un segno di riconoscibilità per il turismo internazionale. Chi viene al mare in Italia sa di poter contare sull'efficienza di stabilimenti magnificamente attrezzati, che svolgono da sempre un ruolo di primissimo piano nell'accoglienza». 

I LIDI 

Non mancano, però, i motivi di incertezza per gli operatori della Campania così come del resto d'Italia. In primis la controversa applicazione della direttiva Bolkestein che promuove la libera circolazione dei servizi e la concorrenza. «Credo che tale direttiva stia mettendo in grande difficoltà il sistema economico dei balneari e l'identità di certi luoghi - commenta Schiavo -. È innegabile che alcuni lidi, gestiti per generazioni dalle stesse famiglie, abbiano a che fare con la riconoscibilità e con il senso di appartenenza di diversi tratti di costa. Persone che anno dopo anno si sono impegnate per assicurare un futuro alle loro spiagge, investendo per garantire pulizia e decoro agli spazi durante l'inverno, perché anche quando la bella stagione è lontana c'è sempre qualcuno che lavora per preservare queste aree. Solo d'estate ci si ricorda dei gestori dei lidi, facendo loro i conti in tasca, verificando quanto spazio occupano, a quanto vendono un lettino, di quanto hanno aumentato il prezzo di un ombrellone». Ma non c'è solo l'incognita Bolkestein. Secondo Confesercenti Campania anche la pesante burocrazia ostacola l'ulteriore sviluppo del turismo a Napoli e nella Regione. «Il golfo è straordinario, però abbiamo troppe leggi che scoraggiano l'imprenditore che intende investire - conclude Schiavo -. Il governo si dovrebbe fare carico di un'azione mirata a snellire questa burocrazia per fare in modo che dove è possibile, c'è spazio e opportunità, si possa operare. Le aziende sane, aiutano l'economia e conseguentemente i giovani del territorio. Più si aiutano gli imprenditori capaci, più diminuisce la delinquenza e più si manda in crisi il sistema camorristico». 

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