La proposta, che arriva da un gruppo di intellettuali, è di far rumore ovunque per protestare contro il dramma di Gaza: nelle piazze, in spiaggia sui balconi o sui social
“Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”: questo il titolo di un’iniziativa promossa per domani sera da un gruppo di intellettuali tra cui Tomaso Montanari e Paola Caridi, per “rompere l’indifferenza” di fronte a ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza, da oltre un anno e mezzo sotto i bombardamenti di Israele. “Una tragedia umanitaria senza precedenti, un grido inascoltato tra le macerie e la fame usata come arma di sterminio” sottolineano gli organizzatori della protesta, supportati anche da Accri, organizzazione della società civile con basi a Trento e Trieste, parte della rete della federazione del volontariato Focsiv e impegnata in progetti di cooperazione internazionale. “Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza”. L’appuntamento è per domenica sera, 27 luglio, alle 22. “Facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese e ogni sirena possibile” sottolineano gli organizzatori: “Ambulanza, navi, barche, porti. Suoniamo ogni fischietto, battiamo le pentole. Facciamo più rumore, più chiasso, più fracasso possibile. Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto”. E ancora: “Che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli. Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentramento in cui Israele ha trasformato Gaza. Lo saremo davvero solo se rimarremo miti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di sterminio di massa: ma noi non ci fermiamo”. (Agenzia DIRE - www.dire.it)

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