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mercoledì 23 luglio 2025

I giorni del San Marzano la festa prima della raccolta

Tra i filari di pomodori maturi cuochi e pizzaioli top venuti da tutto il mondo 

di Luciano Pignataro - Il Mattino

Un quarto di secolo fa il Pomodoro San Marzano stava sparendo dalla circolazione. Fu allora che l'allora vicepresidente nazionale di Slow Food e la fiduciaria di zona Rita Abbagnale deciso di creare un presidio per tutelare i semi e la tradizione. Giuseppe Napoletano, figlio e nipote di contadini che lo hanno coltivato per tutta la vita, sostenne questo sforzo e bene ha fatto: oggi è il maggior contributore di questo straordinario pomodoro a marchio europeo dop rinato grazie ad alcuni cuochi sapienti e soprattutto al successo del mondo pizza che subito lo ha adottato senza badare a spese. Ieri tra i filari dell Tenuta Don Eugenio a San Valentino Torio, in Provincia di Salerno, si è svolta la nuova edizione de Il Mio San Marzano,una vera festa popolare alla quale hanno partecipato alcuni dei migliori pizzaioli del mondo.. Così Solania, leader nel settore della coltivazione e della trasformazione del pomodoro San Marzano DOP, con la collaborazione di Perrella Network, anche quest'anno conferma il suo impegno per la kermesse che celebra l'oro rosso dell'Agro Nocerino Sarnese. Durante l'evento è stato presentato il San Marzano Village che avrà, nella San Marzano Academy, un'area di formazione dove si terranno corsi dedicati a chef e pizzaioli per la valorizzazione dell'Oro Rosso.

 

Tra i tanti presenti alla serata, il brand ambassador di Solania Paolo Gramaglia, Stella Michelin del ristorante President di Pompei, ha proposto la sua versione di Totani e patate, mentre Raffaele Bonetta ha presentato le sue pizze in pala e padellino. «Presentiamo la San Marzano Academy - dice Napoletano - perché ci siamo resi conto, incontrando pizzaioli in tutto il mondo, che oggi più che mai è importante formarli sul corretto utilizzo del San Marzano ma anche, e soprattutto, sul discernimento tra un produttore che controlla tutta la filiera - con investimenti in attrezzature per la trasformazione, dal valore di milioni di euro - rispetto a realtà virtuali, senza impianti né investimenti realizzati, dedite per lo più alla valorizzazione del loro brand. Siamo un'azienda che ogni anno investe per migliorare il prodotto, dalla scelta del seme alla trasformazione finale».

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