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giovedì 17 luglio 2025

Sorrento. Si allarga la rete di corruzione sotto tiro anche stadio e teatro

di Dario Sautto - Il Mattino

Sorrento - Il restyling dello stadio Italia e i rapporti delle ditte con gli altri Comuni della Penisola Sorrentina. Sono questi gli aspetti ora al vaglio degli inquirenti per quanto riguarda il «sistema Sorrento», la nuova tangentopoli che ha colpito la cittadina nota in tutto il mondo e meta turistica preferita dagli stranieri. Due giorni fa, il blitz della guardia di finanza del Gruppo di Torre Annunziata e della compagnia di Massa Lubrense (guidati dal colonnello Gennaro Pino e dal capitano Francesco Tartaglione) ha portato all'arresto di 16 persone. Tra queste, figura nuovamente l'ex sindaco Massimo Coppola (in foto), già finito in carcere due mesi fa dopo l'arresto in flagranza di reato per aver intascato una mazzetta da 6mila euro. Ora, con la nuova operazione, l'inchiesta coordinata dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Giuliano Schioppi) ha portato alla luce «una parte dell'iceberg», un sistema di tangenti che ha coinvolto anche 2 funzionari comunali, un consigliere e 7 imprenditori. Sono 14 i capi d'accusa, con i reati contestati a vario titolo di corruzione, peculato e turbativa d'asta, nei quali è stato evidenziato sempre il ruolo dell'allora primo cittadino Coppola.

  Accanto a lui, le indagini delle fiamme gialle hanno riscontrato il ruolo decisivo di Raffaele Guida, noto come Lello il sensitivo, cartomante ed ex imprenditore nel settore delle telecomunicazioni, finito in carcere con l'accusa di aver fatto da cassiere per le tangenti del sindaco, con un ruolo di intermediario con gli imprenditori che sarebbero stati destinatari degli appalti pubblici comunali a Sorrento. A loro hanno ricostruito gli investigatori Guida si presentava come il vicesindaco di Sorrento, un ruolo mai effettivamente avuto, ma che probabilmente gli era stato riconosciuto per la fiducia che riponeva in lui proprio Coppola. I due è emerso dalle indagini avrebbero fatto anche le vacanze assieme, in un caso pagate con la carta dell'associazione La Fenice, beneficiaria di circa 85mila euro di fondi pubblici per gli eventi di Natale, di cui 34mila euro spesi per viaggi, oggetti lusso e orologi direttamente dal sindaco, che era in possesso della carta collegata al conto corrente. Secondo la ricostruzione, gli imprenditori versavano tra il 6 e il 10% per ottenere appalti o affidamenti diretti. Da oggi, intanto, dinanzi al gip Mariaconcetta Criscuolo cominceranno a sfilare gli indagati per gli interrogatori di garanzia, durante i quali potranno difendersi per la prima volta dalle pesanti accuse mosse dalla Procura di Torre Annunziata. Intanto, però, le indagini proseguono e riguardano diversi appalti. Già cristallizzate le accuse per quanto riguarda alcuni appalti per il restyling a Sorrento, per le poltroncine del Teatro Tasso e per gli eventi affidati all'associazione, ora le attenzioni si rivolgono anche ad altri lavori pubblici. Su tutti, gli approfondimenti riguardano i lavori di restyling allo stadio Italia, appalto già finito sul tavolo dell'Anac per presunte irregolarità legate, in particolare, su alcuni affidamenti diretti e sullo spacchettamento in quattro lotti dei lavori, in realtà legati ad un unico progetto. Inoltre, da alcune intercettazioni telefoniche agli imprenditori, sarebbe emerso un vero e proprio sistema per aggiudicarsi appalti anche in altri Comuni della Penisola Sorrentina, il tutto ancora al vaglio degli inquirenti. 

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