Già oltre mille firme online per salvare Santa Maria delle Grazie: appello alla commissaria
nominata dopo l'arresto del sindaco di Mariella Parmendola - La Repubblica Napoli
Sorrento - "Il convento del
Seicento non deve diventare un albergo.
Per più di quattro secoli è stato parte della
storia di Sorrento e nel suo patrimonio deve
restare".
Sono più di mille i firmatari di un appello in
difesa del monastero di Santa Maria delle
Grazie.
Pronti a protestare per fermare un progetto
che lo trasformi in una delle tante strutture
turistiche e commerciali subentrate al posto di
case, negozi storici e botteghe artigiane di
Sorrento.
Ma nel caso del convento, fondato nel 1566,
gli abitanti sono pronti alla rivolta.
Si allarga, di giorno in giorno, la mobilitazione
iniziata da un gruppo di 50 promotori di una
petizione online, cresciuta rapidamente.
Di pari passo alla preoccupazione sul destino
del complesso nel cuore del centro storico di
Sorrento, adesso che le ultime suore sono
andate via.
E sul grande portone in legno è comparso un
cartello: "Le celebrazioni sono
temporaneamente sospese".
Una comunicazione tradotta anche in inglese,
francese e spagnolo per i tanti turisti di
passaggio.
Così da informare tutti che non si può più
entrare per visitare il convento, che al suo
interno ospita quattro chiostri, un giardino e
una chiesa ricca di opere d'arte.
In particolare una serie di importanti
testimonianze pittoriche dell'arte meridionale,
tra fine '500 e inizi '700.
In realtà il monastero di Santa Maria delle
Grazie è stato chiuso in via definitiva, quasi
un mese fa.
Non ci sono più suore di clausura che ci
vivono o se ne possano prendere cura, colpa
della crisi delle vocazioni.
L'ha spiegato commossa il 28 luglio scorso
suor Annunziata, dell'ordine delle
Domenicane, al termine dell'ultima messa.
Da qui è partita l'iniziativa degli organizzatori
della petizione, che dopo una prima raccolta
firme, hanno indirizzato la lettera alla
commissaria straordinaria Rosalba Scialla,
arrivata a sostituire l'ex sindaco Massimo
Coppola, in carcere da maggio con l'accusa di
avere intascato mazzette.
Nei documenti ufficiali c'è un impegno assunto
dal comune di Sorrento, che ha affidato la
gestione dell'antico convento all'Ente
Conservatorio Santa Maria delle Grazie,
riservandosi la nomina del consiglio di
amministrazione e quindi la possibilità di
indicarne gli indirizzi.
Con un vincolo, appunto.
Nel monastero le suore domenicane sarebbero
rimaste le padrone finché lo avessero voluto.
Del resto per rispettare un voto, fatto mentre
era stata rapita dai turchi, la nobile Berardina
Donnorso aveva voluto realizzare il monastero
proprio per ospitare le suore.
E accanto un convitto per accogliere le
ragazze "del popolo di Sorrento", da istruire e
sostenere.
Così infatti è stato per più di 4 secoli.
La scelta su cosa farne arriva ora.
Il timore dei firmatari dell'appello è che il
complesso monumentale diventi un hotel di
lusso o una casa vacanze, "come già avvenuto
in alcuni suoi locali" è scritto nel testo della
petizione.
Ma su questo si ricorda "c'è già una denuncia
alla procura della Repubblica di Torre
Annunziata".
Invece i promotori chiedono che "il monastero
dichiarato bene culturale di interesse pubblico
e come tale è sottoposto a controllo del
ministero della Cultura, conservi una finalità
sociale e culturale".
Per l'associazione Atex, che raccoglie i titolari
di B&b, alcune stanze "potrebbero accogliere
medici e infermieri dell'ospedale di Sorrento,
vista la crisi di personale per le difficoltà
legate al soggiorno".
Un caso in attesa della parola definitiva:
quella della commissaria Scialla.
Che si è presa un po' di tempo per studiare la
vicenda.
Inviata in un comune scosso da una vicenda di
corruzione con ancora molti aspetti da
svelare, ogni mossa di Scialla ha i tempi
dettati dalla difficoltà di governare Sorrento.
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