Piano di Sorrento - «È molto di più di una Vespa, è il simbolo della mia giovinezza, la possiedo da decenni. Quando me l'hanno sottratta pensavo di averla persa per sempre, non riesco a credere di averla riavuta». Con gli occhi colmi di gioia Maria Teresa, 56enne residente a Piano di Sorrento, ha ringraziato i carabinieri della compagnia di Sorrento per il tempestivo ritrovamento del motoveicolo a cui era tanto legata affettivamente e che le era stato rubato poco prima.
In realtà la donna non aveva nemmeno terminato di presentare la denuncia per furto negli uffici della caserma di Piano di Sorrento quando alcuni militari sono entrati dal cancello principale con la Vespa Piaggio Anni 90 che lei ben conosceva. I carabinieri avevano già intercettato e bloccato i ladri. L'episodio è accaduto mercoledì, intorno alle 14. I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia stavano percorrendo le strade del Comune di Meta per la consueta attività di controllo.
La pattuglia ha attraversato piazza Scarpati e ha notato all'altezza di un hotel due ragazzi in sella a una Vespa senza casco. I due hanno tentato immediatamente di allontanarsi ma i carabinieri li hanno inseguiti. L'elevata velocità a cui andavano e l'assenza di casco hanno insospettito i militari, che non li hanno lasciati scappare. Una volta bloccati, i ragazzi sono stati sottoposti a controlli: non avevano i documenti e hanno detto di avere 17 anni.
La scusa del voler passare qualche ora al mare non ha retto e i militari hanno subito approfondito la vicenda. La centrale operativa ha segnalato ai colleghi in strada che quella Vespa bianca era stata rubata a Piano di Sorrento e che la vittima, una 56enne del posto, stava denunciando il fatto in caserma.
I carabinieri hanno portato il mezzo e i ragazzi in caserma: lì il ciclomotore è stato riconsegnato alla legittima proprietaria ancora incredula. Gli accertamenti sui ragazzi, entrambi incensurati di Ottaviano e di San Giuseppe Vesuviano, hanno portato alla luce la verità sull'identità dei due.
Solo uno, chi era alla guida, aveva davvero 17 anni. Il passeggero, invece, 20 anni ed aveva mentito sulla propria data di nascita perché temeva ripercussioni giudiziarie peggiori. I due sono stati denunciati per ricettazione. Il vero 17enne è stato affidato ai propri genitori.

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