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| Roberto Fico |
di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli
Napoli - La decisione spetta ai
leader nazionali, premier Meloni in testa.
Sul tavolo i nomi di possibili candidati alla
Regione per il centrodestra ci sono, politici e
civici.
E a furia di aggiungerli da parte dei partiti
sono diventati anche troppi.
Tant'è che sembra persino arrivato il
momento di sfilarsi.
«Se mi dicono di candidarmi, è chiaro che
faccio io una cortesia a loro»: sono le parole
che nelle ultime ore Edmondo Cirielli,
viceministro degli Esteri di Fratelli d'Italia,
avrebbe detto ai suoi.
Cirielli si riferisce al suo e agli altri partiti di
centrodestra.
È in pole position da mesi per Palazzo Santa
Lucia.
Salernitano, uno che conosce bene Vincenzo
De Luca e il suo sistema di potere: tanto da
comprendere che la mossa di Elly Schlein di
tenere il governatore uscente dentro il
centrosinistra per il candidato Roberto Fico,
evitando strappi, condanna il centrodestra.
Certo, manca l'ufficialità ma Fico già si muove.
Ieri, con il sindaco Gaetano Manfredi,
all'inaugurazione di una sala del centro
Asterix a San Giovanni a Teduccio dedicata a
Giogiò Cutolo, giovane ucciso due anni fa.
«Una alleanza per la Regione al primo punto
deve mettere la sanità», ha detto l'ex
presidente della Camera, senza scoprirsi
troppo.
Ai suoi Cirielli non lo nasconde: «Si parte in
salita, una sfida che sulla carta sembra persa.
Le chance di una mia candidatura sono ancora
più del 50 per cento, ma Meloni non è
entusiasta che io lasci il piano Mattei...».
Guai a stravolgere assetti di governo, motivo
per cui mesi fa tramontò l'ipotesi Matteo
Piantedosi, ministro dell'Interno.
Intanto si procede a colpi di rinvii per il vertice
tra i leader del centrodestra.
Ora si scommette su giovedì.
C'è da chiudere Veneto, Puglia per sbloccare
la Campania: il classico effetto domino.
Ieri Mara Carfagna, l'ex ministro berlusconiano
in quota Noi Moderati, altra indicata come
possibile candidata, ha attaccato «l'alleanza
tra deboli tra Pd-M5s».
Oltre al suo nome e quello di Cirielli per Fdi,
l'altra candidato politico è Gianpiero Zinzi per
la Lega.
Il resto è una carrellata di figure civiche,
opzione preferita da Forza Italia, nomi
sottoposti anche a sondaggi.
Dai rettori Matteo Lorito e Gianfranco Nicoletti
al presidente degli Industriali Costanzo
Jannotti Pecci al prefetto Michele Di Bari.
In realtà quello che unirebbe i partiti è Giosy
Romano, commissario Zes unica: ma per la
sua vicinanza a Raffaele Fitto (Fdi) non
sarebbe gradito a Cirielli.
Sullo sfondo il vecchio duello tra i due big
meloniani per l'egemonia al Sud nel partito.
Con Cirielli che ha avanzato pure i nomi dei
parlamentari Marta Schifone e Antonio
Iannone.
«C'è uno scontro tra Forza Italia e Fratelli
d'Italia - disse a inizio agosto De Luca ai suoi -
Fratelli d'Italia insiste su Cirielli, Forza Italia su
Romano».
E i litigi sono all'ordine del giorno.
Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di
Forza Italia, ha detto ieri che i berlusconiani
sono l'unica vera attrattiva per i moderati».
Si sono arrabbiati quelli di Fratelli d'Italia:
«Martusciello sbaglia, fondamentale la
coesione nel centrodestra».
Tra i meloniani si insinua l'ex parlamentare
Amedeo Laboccetta: «Perché l'ex ministro
Gennaro Sangiuliano può fare il capolista di
Fdi e non il candidato governatore?».

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