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lunedì 1 settembre 2025

Regione, la destra senza un nome Fico: al primo posto c'è la sanità

Roberto Fico
Opposizione in Campania in difficoltà sulla candidatura. L'esponente 5 Stelle con Manfredi partecipa al ricordo di Giogiò Cutolo

di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli

Napoli - La decisione spetta ai leader nazionali, premier Meloni in testa. Sul tavolo i nomi di possibili candidati alla Regione per il centrodestra ci sono, politici e civici. E a furia di aggiungerli da parte dei partiti sono diventati anche troppi. Tant'è che sembra persino arrivato il momento di sfilarsi. «Se mi dicono di candidarmi, è chiaro che faccio io una cortesia a loro»: sono le parole che nelle ultime ore Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri di Fratelli d'Italia, avrebbe detto ai suoi. Cirielli si riferisce al suo e agli altri partiti di centrodestra. È in pole position da mesi per Palazzo Santa Lucia. Salernitano, uno che conosce bene Vincenzo De Luca e il suo sistema di potere: tanto da comprendere che la mossa di Elly Schlein di tenere il governatore uscente dentro il centrosinistra per il candidato Roberto Fico, evitando strappi, condanna il centrodestra. Certo, manca l'ufficialità ma Fico già si muove. Ieri, con il sindaco Gaetano Manfredi, all'inaugurazione di una sala del centro Asterix a San Giovanni a Teduccio dedicata a Giogiò Cutolo, giovane ucciso due anni fa.
  «Una alleanza per la Regione al primo punto deve mettere la sanità», ha detto l'ex presidente della Camera, senza scoprirsi troppo. Ai suoi Cirielli non lo nasconde: «Si parte in salita, una sfida che sulla carta sembra persa. Le chance di una mia candidatura sono ancora più del 50 per cento, ma Meloni non è entusiasta che io lasci il piano Mattei...». Guai a stravolgere assetti di governo, motivo per cui mesi fa tramontò l'ipotesi Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno. Intanto si procede a colpi di rinvii per il vertice tra i leader del centrodestra. Ora si scommette su giovedì. C'è da chiudere Veneto, Puglia per sbloccare la Campania: il classico effetto domino. Ieri Mara Carfagna, l'ex ministro berlusconiano in quota Noi Moderati, altra indicata come possibile candidata, ha attaccato «l'alleanza tra deboli tra Pd-M5s». Oltre al suo nome e quello di Cirielli per Fdi, l'altra candidato politico è Gianpiero Zinzi per la Lega. Il resto è una carrellata di figure civiche, opzione preferita da Forza Italia, nomi sottoposti anche a sondaggi. Dai rettori Matteo Lorito e Gianfranco Nicoletti al presidente degli Industriali Costanzo Jannotti Pecci al prefetto Michele Di Bari. In realtà quello che unirebbe i partiti è Giosy Romano, commissario Zes unica: ma per la sua vicinanza a Raffaele Fitto (Fdi) non sarebbe gradito a Cirielli. Sullo sfondo il vecchio duello tra i due big meloniani per l'egemonia al Sud nel partito. Con Cirielli che ha avanzato pure i nomi dei parlamentari Marta Schifone e Antonio Iannone. «C'è uno scontro tra Forza Italia e Fratelli d'Italia - disse a inizio agosto De Luca ai suoi - Fratelli d'Italia insiste su Cirielli, Forza Italia su Romano». E i litigi sono all'ordine del giorno. Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia, ha detto ieri che i berlusconiani sono l'unica vera attrattiva per i moderati». Si sono arrabbiati quelli di Fratelli d'Italia: «Martusciello sbaglia, fondamentale la coesione nel centrodestra». Tra i meloniani si insinua l'ex parlamentare Amedeo Laboccetta: «Perché l'ex ministro Gennaro Sangiuliano può fare il capolista di Fdi e non il candidato governatore?».

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